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Soci fondatori o patroni; a questi si aggiunsero Soci ordinari,
e liberi o corrispondenti, e così fu costituita la nuova Società
Agraria.
Con entusiasmo si cominciarono i lavori, e già nel 1788, dopo
numerose e attivissime adunanze, appena scorsi due anni dalla
fondazione, veniva alla luce, coi tipi del celebrato Briolo, il
primo volume delle Memorie, susseguito nello stesso anno da due
volumi; nei quali, oltre agli Statuti, ai discorsi inaugurali, si
contenevano interessantissimi lavori dovuti a uomini eminenti,
chiare illustrazioni della scienza subalpina.
I nomi di Giobert, di Dana, di Giulio, di Vassalli, di Mala-
carne figurano tra gli altri come autori di Memorie contenute
in questi tre primi volumi, testimonii dell'attività sociale.
Fra i mezzi più acconci a dare una spinta alla patria agricol-
tura, credette fino d'allora la Società Agraria doversi annove-
rare la proposta di quesiti da risolversi coll'assegnamento di
premi.
Dal 1785 al 1788, nel primo periodo della sua evoluzione,
due furono i quesiti proposti. Il primo, vinto dal medico Vailua
di Asti, svolto in un lavoro interessante, coronato dalla Società
Agraria il 31 gennaio 17S7, e pubblicato poi nel primo volume
delle Memorie, versava : Sui mezzi pili efficaci per aumentare,
migliorare e conservare nei paesi sì di pianura che di montagna
la specie bovina. Il secondo, fra sette concorrenti, vinto dal pro-
fessore di chimica Giobert, pubblicato poi nel 1790, trattava :
I mezzi più facili e più sicuri e più economici per supplire al
difetto degli ingrassi adattati alla diversa natura delle terre in
Piemonte.
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Periodo II. 1788-1842. — Tanta attività spiegata in così breve
volgere di anni, bastò a levare a chiara fama in Italia e fuori
la nuova Società. Vittorio Amedeo III, soddisfatto dell'ala-
crità colla quale aveva intrapreso i lavori a vantaggio della
patria agricoltura, concedevale con rescritto in data 15 feb-
braio 1788, il titolo di Reale Società Agraria, accordandole pure
sopra i suoi fondi particolari l'annua dotazione di lire 2400.
All'oggetto di perpetuare nei fasti della nazione piemontese
la memoria di codesta creazione, ordinava di coniare una grande