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da concedersi sia ad operazioni effettive di miglioramento, sia
a studi teorici.
Allorché la nostra istituzione fu fondata non risulta si facesse
fra i Soci una raccolta di fondi ; come dagli appunti lasciati dal
Móntela tici non si rileva che nel primo regolamento che fu steso
si parlasse di tasse sociali. Locale non esisteva e le convocazioni
avvenivano or qua or là, preferibilmente in sale di biblioteche.
Quando occorreva recapitare avvisi di adunanze pensava il Mon-
telatici o personalmente o a mezzo delle sue persone di servizio.
Solamente nel gennaio del 1754 essendo stato eletto un bidello,
nella persona di Gaetano Cambiagi, venne la imprescindibile
necessità di avere dei fondi per compensarlo, e così nell'adu-
nanza del 25 maggio 1754 fu stabilito che ogni accademico do-
vesse pagare due lire all'anno, entro il mese di giugno ; e per
depositario o tesoriere, come ora si direbbe, fu eletto il Senatore
Priore Vincenzo Antinori. Tuttavia le entrate erano tanto scarse
in rapporto alle necessità, che la deliberazione dell'acquisto di
un bossolo per le votazioni non fu potuta mandare ad effetto per
mancanza di mezzi. Così pure avendo l'Abate Michele Ciani fatto
un discorso sul metodo da tenersi dall'Accademia per racco-
gliere delle osservazioni sopra gli usi di coltivare nella Toscana,
dovette provvedere personalmente a farne seguire delle copie
da distribuirsi ad alcuni Accademici ; ed altri Soci ancora per-
sonalmente provvidero alla costruzione di modelli di attrezzi dei
quali volevano descrivere l'azione.
Con lo statuto del 1767 fu abolita la tassa di due lire a carico
dei Soci Ordinari ; ma fu imposto ai venti Soci Onorari di pa-
gare uno zecchino a testa come tassa d'ingresso e poi uno scudo
per anno, pagabile nell'adunanza del mese di dicembre. Dai
documenti dell'Accademia non ho potuto conoscere nessun dato
di spesa per il periodo nel quale fu Segretario il Montelatici.
I primi appunti sono del Manetti, che al fondatore successe nella
carica di Segretario, nell'anno 1767. Nella filza speciale dei bi-
lanci, il primo scritto è del 1773 e redatto con una semplicità
estrema. Dice: incassi di sette anni (cioè dal 1767 al 1782) li-
re 952; spese dello stesso periodo lire 620 soldi 13 e denari 4.
Inutile seguire le variazioni annuali. Basta notare che nel 1782
si registrava come in 16 anni gli incassi avevano raggiunto li-
re 1974 e le spese lire 1630,4,8. Per la esattezza si deve precisare