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Seduta antimeridiana del 28 ottobre
Presidenza liOSELl.l.
La seduta si apre alle 9,10."
PRESIDENÌÉ. — Iersera non fu chiusa la discussione generale perchè
l'ultimo oratore aveva sollevato dubbi, o meglio poste interrogazioni
agli oratori che avevano parlato prima e il nostro collega Luzzati
osservi') che quelle interrogazioni meritavano di avere una risposta
prima che la discussione generale fosse chiusa. Intanto do la parola
al Relatore.
COGNETTI. — Rendo grazie anzitutto agli oratori che hanno preso
parte a questa discussione per le benevoli espressioni che è loro pia-
ciuto adoperare pel relatore e per le idee da lui emesse, qualunque
esse siano.
Non mai mi ricorse alla mente più opportuno il ricordo della favola
di Ercole al bivio, come sentendo il Luzzati discutere sulla questione,
direi pregiudiziale, del problema. Egli richiamò le due vie, tra le quali
l'Italia deve scegliere per giungere alla soluzione del problema che ci
travaglia sull'andamento della vita economica, e nei riguardi della
finanza e nei riguardi della economia. Il Luzzati ci diceva che bisogna
decidersi. 0 si ammette che la condizione del nostro Paese, sotto tutti
i riguardi, è tale che ci impone di tornare al corso forzoso, e allora
a questo regime bisogna coordinare tutto ciò che riguarda la finanza
e la circolazione e in genere l'economia ; ovvero si opina che la fibra
del Paese non è cosi infiacchita da doversi di necessità adagiare sul
giaciglio del corso forzoso, ed allora diciamo che l'Italia può con un
potente sforzo uscire da questo stato di paralisi in cui si trova, e
additiamo i mezzi per cui il ' Paese possa fare questo sforzo ed in
modo che una volta fatto dia frutti duraturi. Il problema non poteva
essere posto in modo più chiaro. E tutti gli oratori che si sono seguiti,
hanno obbedito a questo indirizzo che il Luzzati diede alla discussione,
sicché possiamo dividerli in due categorie: quelli che credono si debba
proclamare il corso forzoso, e quelli che credono che si possa ripristi-
nare la circolazione metallica. Ponendosi in mezzo a loro come arbitro,
senza far silenzio, anzi parlando molto bene, è sorto il Luzzati.