132 SCHMOLLER - LINEAMENTI DI ECONOMÃA - LIBRO III circolazione senza che quelle coniate più leggere avessero a scapitare di valore? he ordinanze e le istruzioni monetarie per gli ufficiali e i controllori delle zecche contengono al riguardo, dalla fine del sec. XIV, disposizioni minute: esse partono anche, generalmente, dalla base di fatto, in sè giusta, che la moneta grossa si poteva allora coniare al costo di 0.0-3 p. 100, e la moneta piccola solo ad un costo molto pi fi alto; ma esse non determinano in quali pagamenti avesse valore solo la moueta grossa, in quali anche la moneta piccola: e intorno alla questione se e per quali specie la coniazione potesse essere fatta solo dallo Stato o da questo in concorrenza coi privati, quando e dove i privati potessero far coniare nelle zecche del principe, come il controllo sugli appaltatori delle zecche avesse ad essere esercitato â su tutto ciò quelle ordinanze ed istruzioni o nulla disponevano od avevano disposizioni insufficienti. Esse non conoscevano ancora alcun mezzo con cui mettere il diritto di monetaggio (Sehlagschatz) in armonia con una buona e solida coniazione. E cosi, quasi dappertutto perduravano gli eccessivi guadagni monetari. In certi punti si costituì un vero e proprio sistema fiscale di spogliazioni e di rapine; e le colpe che non commettevano i Governi le commettevano i maestri monetieri e gli appaltatori delle zecche. Malgrado: le migliori leggi, si ritornava di continuo alla coniazione di moneta troppo debole, specie della moneta piccola, che non poteva essere cosi facilmente controllata. Le monete grosse vennero allora quasi dappertutto a far aggio, ad avere un valore maggiore in confronto della moneta più piccola; spesso anzi, pur nei territori che avevano un assetto monetario migliore, si formavano tre e più modi e forme diverse di pagamento, vai quanto dire tre e più valute diverse secondo il diverso valore di corso delle diverse specie monetarie. Così avvenne, ad esempio, anche a Venezia e a Firenze. L'una moneta non è più ricevuta in vece dell'altra; nei contratti >i pattuisce spesso la specie di moneta in cui il pagamento dovrà essere fatto; continui ragguagli ufficiali tentano di togliere ciò ebe vi è di incerto nei rapporti monetari e di fissarli, ma incapo a pochi anni i ragguagli così fissati non stanno pili. Dopo che la ordinanza monetaria tedesca del 1559, con un rigore quasi barbaro, ebbe fissato il costo di coniazione e il monetaggio (Schlagschatz) per le monete fino a un mezzo fiorino al 2.04 p. 100 e per la moneta piccola al 3-0.25 p. 100, il risultato che necessariamente si produsse si fu che quelli fra gli aventi diritto di halter moneta, che volevano attenersi scrupolosamente a questa prescrizione, come l'Elettorato ili Sassonia, non coniavano quasi ¡liii che moneta imperfetta (la moneta piccola non poteva ottenersi ad un costo di coniazione minore del 17-25 p. 100), e tutti gli altri, per rifarsi delle spese di coniazione, facevano le monete di tanto pili basse e coniavano specialmente monete piccole. E questa moneta cattiva cacciava sempre più la buona; e mentre il marco d'argento fino in verghe alla coniazione doveva dare qualcosa di più di 8 grossi