70 I.A RICCHEZZA E LA GUERRA tale, nel senso che il suo sviluppo altro non era stato che un continuo ampliamento dell'area produttiva. Cosi nei tempi antichi era avvenuto per la Società romana: dati i limiti in quel tempo insuperabili del regime agri- colo, della produttività della terra, Roma non poteva mantenere la sua popolazione grandemente crescente se non conquistando e cioè ampliando la sua area pro- duttiva: la conquista era il suo modo di produzione tipico e in essa esauriva il processo di superamento. Una volta conquistato il mondo, il processo di supera- mento è finito, ed è allora che, come sappiamo da Livio, la popolazione comincia a decrescere. E mai l'I- talia fu più povera come nel medio evo in cui fu tanto spopolata. La Russia dunque si era trovata per lungo tempo in condizioni analoghe, e forse la guerra che essa fece con la Turchia nel 1877 non fu solamente il risultato di sentimenti etnici e religiosi, ma anche la continuazione di quel processo di ampliamento in cui si era fino allora concretata la sua reazione supe- ratrice. Ma in tempi più prossimi a noi la Russia ha seguito altra via. Il limite che il Giappone, con le battaglie di Muk- den e di Tsuscima aveva posto alla sua espansione in Estremo Oriente, le resistenze che incontrava da parte dell'Inghilterra nei suoi tentativi di espansione nel Thi- bet, le avevano fatto comprendere che bisognava cer- care in sè stessa le condizioni della propria vita e del proprio sviluppo. È merito dello Czar Nicola II l'averlo compreso. E l'ukase del febbraio 1906 col quale egli proclamò la necessità di spezzare la proprietà collet- tiva e ordinò al suo Governo di perseguire l'attuazione di questa riforma segnò un'èra nuova nella storia della