102 Pierre Signoles

Per evitare fraintendimenti, conviene proseguire: «Ma il potere di cui
qui 1tra tm non potrebbe essere paragonato zi quello detenuto da un’ au—
toritîi stabilita. Il potere non è ilr1 esso puro e semplice né il prodotto di
una struttura di autorità, non più di quanto esso sia un attributo una pro—
priem dei cui mezzi ci si potrebbe appropriare. Esso è una relzizione so—
ciale che si può sempre analizzare come un embrione d’azione collettiva
che implica contrattazione e inte azione. Esso costituisce un meccani—
smo quotidiano della nostra esistenza sociale. I nostri rapporti con gli

tri sono sempre ra orti potere nella misura in cuin oi esistiamo,
ossia restiamo un attore relativamente autonomo, invece d’essere un
semplice mezzo».

Siffatto apperoccio ci porta necessariamente a considerare problemi
come quello a egitti taed egli attor1 e ella egittimaz edella loro
azione, del negoziato e della transazione sociale e di taconsegouenza tutte le
situazioni regolarizzazione che si ossono

In secondo luogo (questo punto ci pare essenziale) l’approccio in ter-
mini attori e sistema d’azion ne avonsce uno spes mento, per non
dire rovesciamento, degli oggetti della ricerca: in effetti quel che ormai
im o nno sono tanto i risulta ti dell’az ne uanto la comprensione e
l’interpretazione dei «modi di fare», secorido l’espressione di Michel Fou-
Ca t, cioè que ello c e uomini anno e come 0 anno. utto ciò com-

isolati dal «sistema» in cui agiscono, una libertà e una razionalità illimita ta.te
Secon o i ue autori citati, l’uomo non cerca la mi lior soluzione

coglie l’opportunim per migliorare la propria situazione) e difensivo (in
quanto l’attore mantiene e allarga proprio margine ertà e perciò
della sua libertà dia agir e.)

2 II;/([. , pagg. 53-54.