CAPO III. — LE COLONIE DEGLI ITALIANI NEL MEDIO-EVO	43
29. Nella Palestina, nella Siria, nell'Armenia minore Venezia, come le altre due Repubbliche italiane, ebbe colonie e larghi privilegi dai Latini, perchè senza di quelle sarebbe stato a questi impossibile mantenersi a Gerusalemme e conservare attive relazioni col litorale, cioè coll'Occidente. Le città e repubbliche italiane, conscie come erano essere indispensabile ai crociati latini il loro aiuto, prima dell'acquisto d'una o dell'altra città marittima intorno alla quale si combatteva, pattuivano, che dovessero essere loro assegnati in compenso considerevoli possessi e diritti, sia nella città stessa, sia nelle sue immediate vicinanze (1). I Veneziani ebbero quartieri ad Accone, a Sidone, a Tiro; in tutte le città possedevano una via intera, una piazza, una chiesa, un bagno, un forno, senza dazio o contributo di sorta, e, s'intende, un quartiere a Gerusalemme, importante come centro del Regno, cui erano diretti innumerevoli pellegrini ed affluivano le merci arabe per la via del deserto, le egiziane da Gaza e da Ascalona, mentre il suo porto di Giaffa era sempre frequentato per le comunicazioni coll'Occidente. Ai commerci orientali presero non solo grandissima parte le città marittime, ma anche nell'interno si trovavano prodotti del suolo e dell'industria, tra cui erano specialmente in fiore, per opera dei Veneziani, la fabbricazione dello zucchero, il setificio, la tintoria, l'arte vetraria, mentre quei cavalieri, sacerdoti, pellegrini, mercanti avevano bisogno di infinite produzioni occidentali, che facevano conoscere frattanto agli indigeni ed alle genti che anche da lontane terre convenivano per ragione di loro traffici. Per lo che Guglielmo Heyd giustamente conclude, " esser stata la Siria, all'epoca del dominio dèi crociati, uno dei punti più favorevoli per fondare stabilimenti commerciali „ (2).
Le colonie commerciali in Terrasanta così nelle Assiste di Gerusalemme che presso i continuatori di Guglielmo di Tiro si chiamano Comuni, ma non ebbero mai vera indipendenza
(1)	Heyd, op. cit., I, 153.
(2)	Op. cit., I, "171.