_ 40 — nobili, o innobiliti, l'uno e l'altro ambiente rigorosamente chiusi agli spiriti riformatori ed invece essi stessi idonei a plasmare sui propri ideali le sagome degli uomini nuovi. La frequente concessione di titoli nobiliari, in conseguenza di fatti d'arme, favoriva notevolmente l'ortodossia e il conformismo. Ciò è tanto-vero che i « novatori » — frutto al di qua delle Alpi di Voltaire,, gli Enciclopedisti, Rousseau — appartennero quasi tutti — nel primo tempo almeno — alla casta nobiliare, ribelli ed eretici, logicamente condannati o rinnegati dalla Patria e dalla casta, come il già citato conte Radicati, il conte Vesco, il conte di Qa-stellamonte, il marchese di Breme. (Alfieri è fuori causa, stiy'a sè). L'istruzione popolare scarsa, ma il Clero, che aveva il monopolio dell'educazione civile, contava, accanto al grosso delle forze notevolmente ignorante, un 'élite coltissima ed esperta. Buone le scuole militari, e meglio che mediocri, anche sotto l'aspetto tecnico, chè il valore personale fu sempre fuori causa, gli ufficiali : « ottimi specialmente nel condurre le operazioni in montagna » (15). Alle caratteristiche morali e politiche del popolo piemontese, tipicamente individuali e tali da garantirne l'autonomia spirituale, corrispondono i caratteri della plastica geografica del Piemonte, la sua inconfondibile unità etnica : « Delle regioni classiche dell'Italia continentale nessuna ha una individualità cosi accentuata, per caratteristiche geologico-geografiche, per vicende storiche, per peculiarità dialettali. Le linee più espressive della sua entità di regione sono venute sempre più chiaramente affermandosi attraverso il corso dei secoli... » (16). Per la verità, il Piemonte apparso da sempre guerriero per istinto (e le ragioni pratiche si trovano nella sapiente espansionistica politica di Casa Savoia), guerriero rimase per necessità. La sua posizione geografica lo indicava facile preda agli stra- (15) Krebs e Moris, Campagnes dans les Alpes pendant la Revolution, d'après les Archives des Etats-Major Fraupais et Aùstro-Sardes, Pari®, 1891, voi. 1, pag. 20-27. (16) Dino Gribaudi, Il Piemonte nell'antichità classica, Studio di corografia storica, Torino, Silvestrelli e Cappelletto, 1928. — Biblioteca, della Società Storica Subalpina, pag. 13.