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scritti vari di diritto pubblico
3. Sempre in tema di diritto di famiglia, vi è la questione del divorzio. Ma di questo non credo dover ora parlare: anche perchè l'indissolubilità matrimoniale entra troppo naturalmente nel quadro familiare finora delineato.
Rilevo soltanto un'osservazione che può fare una certa impressione. Si è osservato che quasi tutti i popoli più civili hanno accolto l'istituto del divorzio: prova sperimentale che il divorzio è opportuno; e le prove sperimentali sono .certo le più notevoli.
Rispondo brevemente. Bisogna partire dalle premesse accettate dalla maggior parte dei divorzisti (altrimenti sarebbe inutile ogni ragionamento, perchè ci troveremmo troppo a poli opposti) che l'ideale del matrimonio è l'indissolubilità; e che il divorzio è il «meno peggio» per i matrimoni disgraziati. Non si può sostenere che la perfezione per il matrimonio sia scioglierlo, anziché mantenerlo.
Ora, le nazioni che hanno un certo regime imperfetto del matrimonio, stentano a liberarsene, perchè l'indissolubilità può diventare un sacrificio e un nobile dovere. L'indissolubilità può richiedere forti sacrifici individuali, sebbene l'istituto della separazione personale li temperi molto. Inoltre, in molti paesi il divorzio è coevo alla religione nazionale; anzi in alcuni, come in Inghilterra, proprio il divorzio fu occasione e spinta alla formazione di una religione nazionale.
Ma se questi paesi ripongono l'amor proprio nazionale in una istituzione imperfetta, facciamoci gran vanto noi di riporlo invece in un'istituzione più perfezionata, come è quella della indissolubilità; e cerchiamo di non farne getto leggermente e proprio quando il popolo non l'avversa. Nè illudiamoci di dar prova di astuzia introducendo quel po' di divorzio per contrabbando, che è stato auspicato da qualche oratore. Niente contrabbandi in questa grave materia: schiettamente o sì o no. Non vogliamo fare gli astuti, come quando, scusatemi l'accenno estraneo, ci compiacciamo se gli stranieri (proprio gli stranieri!) chiamano noi (proprio noi!) nipoti di Machiavelli!
Bisogna dunque, decider si nettamente tra due istituti troppo fondamentalmente diversi: il divorzio e l'indissolubilità.