LA LOMBARDIA NELLA PRIMA ME là DEL SECOLO XVlII 274 pagando però a queste il fitto relativo (i). Erano così eliminati i danni morali ed anche quelli finanziari dell'Egualanza, bastando assegnare a ciascuna località la sua parte di carico a rata di Mensuale. Si era dunque ritornati ad un dipresso alle condizioni vigenti alla primitiva istituzione del Mensuale, con questa differenza, che allora la Ca- mera aveva a sua disposizione quell'intero fondo, pensando al mantenimento dell'esercito; mentre ora la Congregazione di Stato, come diretta rappre- sentante dei sudditi, introitava l'imposta, e provvedeva ai bisogni del mi- litare, in base a quel numero che piacesse ai governatori di stanziare nel paese. Perciò gli Spagnuoli non avevano più alcun interesse a limitare la quantità di soldati, e tosto molti comandanti, e anche il governo istesso, incominciarono a presentare liste in cui figuravano soldati, e persino corpi interi, in più della realtà , onde incassare, con la connivenza del provveditore del Rimpiazzo, somme fuori del dovuto. In tal maniera, siccome è destino che il contribuente abbia sempre a gemere sui suoi mali, incominciarono le querimonie contro i sotterfugi dei colonnelli e degli ufficiali del soldo, interessati a gonfiare fittiziamente 1 quadri dei militari effettivi, e, mentre prima si lamentavano le estorsioni, le prepotenze, le dissolutezze della soldatesca convivente con le famiglie, ora si trovava insopportabile il versamento in danaro onde tenerla lontana. I Lombardi avevano dimenticato facilmente gli eccessivi riparti di venti, venticinque ed anche ventinovemila lire diarie, cui avevano sottostato per i quartieri d'inverno durante la guerra dei trent'anni, e ricordavano sola- mente la breve oasi di sollievo goduta immediatamente dopo la conclusione della Pace dei Pirenei, durante la quale, ridottosi l'esercito stanziale a 5840 uomini, le spese per le paghe, soccorsi e foraggi a carico loro erano state talmente esigue, che era bastato l'antico fondo del Mensuale per coprirle. Ma già dall'anno 1662 e sino al 1674, essendosi aumentato l'esercito ed elevate le paghe, il Mensuale stesso non bastava più, aggirandosi la spesa addossata allo Stato fra un minimo di L. 6000 giornaliere ed un massimo di 13.000 circa, con una media di L. 9000 approssimative; e, fra il 1674 ed il 1690, essa si accrebbe a L. 14 e 15.000 al giorno e per tutti i dodici mesi, poiché in tempo di pace l'esercito restava continuamente acca- sermato, e quindi a carico totale degli abitanti. Sentendosi imminente una nuova guerra, il riparto per l'anno 1691 fu elevato a L. 26.002 ; ma, dietro ricorsi dello Stato alla Corte, fu ridotto a L. 19.090, ed il Re addossò al suo erario particolare la restante spesa, coprendola coi redditi camerali, e con rimesse da altri suoi possessi. Apertesi poi le ostilità , il Governo venne a trattative con la Congregazione, acciò volesse provvedere « in via di finezza », al mantenimento delle truppe du- (1) A. S. Censo, 31.8. Capitolato del Rimpiazzo per l'anno 1662.