LA Lombardia nelLA prima metà del secolo xvm
2?
Al contrario, in quel piano, che per breve tratto si distende su la
sponda opposta del Po e lungo il Tanaro, le condizioni naturali si pre-
sentano molto meno favorevoli : poiché dagli Apennini non scendono se
non brevi fiumane di carattere torrenziale, vaste ed impetuose durante il
periodo delle pioggie e dopo i temporali, ma poi povere di acque, se non
totalmente asciutte. Alla violenza della corrente, che precipita per ripidi
declivi spogli di vegetazione arborea, trasportando fango e macigni su
terre coltivate, succede spesso, nella stagione estiva, un'assoluta siccità,
che fa mancare l'acqua, non solo ai campi, ma benanco ai bisogni umani ;
vi manca perciò il beneficio dell'irrigazione, eccettuata una esigua striscia
lungo il fiume Po.
Le colline soprastanti, produttrici di ottimi vini, soffrono dei medesimi
mali, chè i torrenti vi scavarono letti amplissimi, lasciando per vasti tratti
scoperte le ghiaie e le argille del fondo; e le montagne, benché di rado
superino i mille metri di altezza, sono altrettanto nude che le Alpi al
disopra di duemila, non offrendo altro che radi ciuffi di erba selvatica alle
pecore ed alle capre.
Con una vasta approssimazione si può ritenere che, nei territori che
costituivano lo Stato all'inizio della Dominazione Austriaca, la zona mon-
tana, tanto nelle Alpi quanto negli Apennini, occupasse il 28 % del suolo
(Kmq. 3957, di cui soli Kmq. 102 neh'Oltre Po); la zona collinare il 23 %
(Kmq. 3.300, di cui 1060 oltre il Po); l'altipiano asciutto sottostante alle
colline Lombarde, Novaresi e Vogheresi un altro 9 per cento, ed infine
la zona pianeggiante, suscettibile per la massima parte di irrigazione, il
residuo 40%.
Negli archivi milanesi esistono alcune descrizioni del paese per i secoli
andati, le quali provano che le condizioni agricole delle varie regioni erano
quasi ovunque analoghe a quelle odierne, fatta naturalmente ragione ai
progressi agricoli moderni, ciò che del resto è perfettamente intuitivo,
poiché le caratteristiche di ogni regione dipendono da cause naturali, che
l'uomo può modificare in parte con la sua opera, ma non trasformare in-
teramente.
Ad esempio, una relazione fatta dai Prefetti dell'Estimo ai tempi di
Carlo V (1), così descrive il paese : Le parti del Ducato situate al disotto
dei navigli sono buone ed irrigabili, possedute in gran parte dalla Chiesa ;
quelle che sono al disopra possono in parte dirsi buone, ma non sono di
pari reddito delle altre ; prevalentemente però sono di sorte inferiore, per
lo più si affittano contro un canone in grani, e si danno a massari, dotan-
doli di grandissime scorte, e domandano spese eccessive per ingrassarle;
per di più in causa della deficienza di fieni, non vi si possono mantenere
(1) A. S. M , Censo 35 : Brano di Relazione dell'anno 1553.