Scarso spirito di ini- ziativa. L'opinione di millo Cavour. Ca- Questo carteggio abbiamo ritenuto conveniente richiamare a documento delle vedute allora prevalenti presso i reggenti la Cassa : presso costoro era pur sempre assai scarso lo spirito di iniziativa e ben deficente la nozione della trasformazione economica che allora si stava svolgendo già in qualche parte della penisola, e delle possibilità che avrebbero potuto derivare da un sagace e previdente svolgimento del credito. I concetti che una decina di anni più tardi stimolarono ad un grande sviluppo nell'opera della Cassa discordano decisamente dai timidi principi che allora recidevano ogni spirito di iniziativa. Anche l'Allievi, qualche anno di poi, segnalava la convenienza di ac- crescere la rete degli stabilimenti ed indicava di proposito tutta una serie di borgate in condizioni da risentire giovamento morale ed economico dalla isti- tuzione : «Ovunque — egli diceva — si inizia una qualche vita di indu- stria e di professioni liberali, ovunque si vede spuntare quell'umile borghesia che lasciò il campo per il mestiere e non è ancor cittadina, ivi torna pos- sibile e benefica l'allettativa e la tutela al risparmio » ; e, in coincidenza con la formula proposta dal Bariola, accennava alla possibilità di agenzie presso pubbliche amministrazioni con l'emissione di «libretti collegiati ». Poco di poi un più autorevole giudizio additava la convenienza di una maggiore diffusione degli stabilimenti : è narrato in un documento dell'ar- chivio, in una relazione del ragioniere capo Griffini, in data 1° aprile 1862: «Allorché nell'anno 1859, il Ministro Conte Camillo di Cavour visitava questa Cassa di Risparmio, lodatone l'ordinamento e l'opera benefica della Commissione amministratrice fece sentire quanto fosse necessario di dare all'Istituto maggiore diffusione. E tanto più, soggiungeva, dovrebbe la Com- missione pensarvi, da che il suo patrimonio le permette benissimo di farlo anche con qualche spesa ». L espansione dell'I- La espansione territoriale dell Istituto è stata la grande opera svolta cozzone nel ventennio 1860-1880, in cui, con la rapida moltiplicazione delle filiali, si è e filmi,. creata ne|]a sua forma definitiva la vasta impalcatura dell'Istituto. A questa organizzazione dette mano, forse prevalentemente il ragioniere capo Griffini, la cui relazione, già citata, del 1° aprile 1862 ha tracciato i lineamenti dell'or- ganizzazione; a tale relazione è allegata una minuta analisi sui caratteri civili, economici, sociali di una trentina di centri della Lombardia, in cui si propo- neva di istituire filiali: i documenti tutti dell'archivio mostrano come questa espansione sia stata accuratamente predisposta, e svolta con meditazione, assai più di quanto sia avvenuto, più tardi, per altri casi di dif- fusione dell'opera creditizia. II Griffini notava come nella nuova situazione politica della Lombardia le possibilità economiche si fossero ormai di tanto accresciute, da non esservi più timori per il collocamento dei capitali, collo- 86