Ila Cassa di Risparmio di Lombardia veramente si addice l'epigrafe, meditata dalla esperienza di chi scrive queste note: La grandezza nella mo- destia, la fortuna nella sagace bontà. Due soli fatti, dei quali fui testimone, bastano a illustrare l'indole della prima Istituzione di ^Risparmio del mondo, prima davvero come per cenni si dirà in appresso. Al conte Porro, l'antico e benemerito Presidente di quella viva pianta crescente, ma non giunta ancora all'apogeo, fui presentato dai deputati Tenca e Massarani nel / 863, quando alla Società Generale degli Operai, la quale aveva la sua sede in Santa ¿XCarta, davo le prime lezioni sulla cooperazione e promossi la ¡fianca Popolare di ¿Milano. Il Porro volle seguire quelle conferenze, e costituì una Commissione alla Cassa di Risparmio coll'incarico di premiare le migliori Società di ¿Mutuo Soccorso, e per migliori si dichiaravano quelle che più rispettavano, per le malattie e per la vecchiaia, le leggi infallibili della probabilità e nello stesso tempo divenivano il centro irradiatore delle altre forme del mutuo aiuto. Cosi quei no- bili, senza cercar la popolarità, solevano amare il popolo che soffre e lavora! Intanto sorse in silenzio, come tutte le cose sane e buone, la Banca 'Popolare, albergata in due piccole stanze, amministrata da me e da alcuni patrioti eminenti, quali Nicostrato Castellini e Lisiade Pedroni che a 18 anni, nel /849, combatteva sotto le mura di Roma, e per salvare suo padre im- plicato nelle cospirazioni e nei processi di ¿Mantova del 1853, si presento al giudice austriaco se medesimo denunziando come cospiratore. Intanto la Banca Popolare rapidamente crebbe, e quando la Cassa di Risparmio trasferì il suo ufficio centrale nel grande palazzo, dove oggi splende, senza temere le concorrenze del nome e del luogo mi consentì, come premio dei miei lavori disinteressati, l'ospitalità alla nostra Banca Popolare nella sua antica residenza, col solo impegno di continuarne le tradizioni di probità e di pru- V