Risparmio in Crema, in Varese, in Monza; 2.) Se non possa essere utile il dar vita ad un simile istituto anche nei popolosi e danarosi borghi, e mas- sime in quelli nei quali per le molte e Varie industrie e manifatture di cui ora sono dotati, abbondano gli operai, i giornalieri, gli artigiani, come Bu- sto Arsizio, Gallarate, Treviglio ecc. ». La Commissione col suo foglio 20 novembre 1842, N. 1079, accoglieva la 'proposta e così nel triennio successivo vennero fondate le quattro casse già ricordate. Una diecina di anni più tardi la Luogotenenza austriaca rinnovava la medesima proposta. Prendendo occasione dal constatato buon risultato del- l'Istituto quale appariva dal rendiconto per il primo semestre 1851, la I. R. Luogotenenza, con dispaccio del 30 agosto 1851, N. 1900, a firma Strassol- do, scriveva: « Sebbene dal 1838 in poi siansi alquanto aumentati i luoghi in cui i privati possono depositare i denari da porsi a mutuo su questa Cassa, non dimeno essi non sono ancora tanto diffusi, come forse potrebbero essere d vantaggio della classe media nelle grosse borgate della Lombardia, la quale, obbligata a trasportare il denaro a siti distanti e ad esigerlo pure a siti distanti, è meno allettata a fare i depositi. La diffusione maggiore dei siti in cui si possono fare i depositi e ritirarli è una cosa che non altera il piano organico di codesta istituzione e che serve invece a vivificarla. Questa dif- fusione unita ad altre cause affatto locali è stato uno dei mezzi per cui le casse di risparmio nell'Inghilterra (giusta le memorie del signor De Gerando nella sua opera sulla pubblica beneficenza) giunsero ad una prosperità oltre- modo straordinaria. Io quindi invito codesta Commissione, avuto pure ri- guardo al vistoso aumento del suo patrimonio, che permetterebbe al casa qualche sacrificio pecuniario, ad occuparsi prendendo i concerti colle sin- gole delegazioni provinciali per Vedere se non sia possibile accrescere le località in cui si possono fare e ricevere i depositi, riferendo a tempo oppor- tuno i risultati )). Questo nuovo invito del Governo austriaco non ha sortito effetto alcu- no, e le idee che hanno addotto al rigetto della proposta, giova richiamare come documento dei concetti che ancora dominavano presso i dirigenti l'Isti- tuto intorno ai caratteri e ai fini di una Cassa di risparmio. La questione fu anzitutto studiata dal capo dell'ufficio di ragioneria, Bariola, con un rappor- to (manoscritto) in data 24 novembre 1851, il quale, dettato con molta larghez- za di spirito, traccia un minuto esame della vita e delle possibilità dell'Istituto e gioverebbe forse fosse reso integralmente noto. Accanto a proposte ed ele- menti intorno alla politica degli investimenti, i quali vengono ricordati in altre parti del presente studio, il Bariola sulla base di confronti con le casse di risparmio esistenti in Francia, in Inghilterra, in Svizzera, dimostrava la poca diffusione degli stabilimenti raccoglitori del risparmio in Lombardia e proponeva l'apertura di nuove filiali od anche di semplici agenzie sul tipo di quelle create da qualche cassa degli Stati Pontifici e in Toscana, la pro- zi nuovo invito delia Luogotenenza au- striaca nel 1851. Il parere del rag. Ba- riola. 83