216 Capìtolo quinto late inferiore a quella inglese, la produzione americana superava quasi del doppio quest'ultima. Nel 1870 la produzione della Germania (ivi compresa la lignite) e degli Stati Uniti aveva toccato rispettivamente la modesta cifra di 34 e 32,8 milioni di tonnellate, ma dieci anni dopo essa era salita a 59,1 ed a 70,5 milioni di tonnellate. Nei due anni considerati, invece, la produzione inglese era stata rispettivamente di 110,4 e 146,8 milioni di tonnellate. Negli anni successivi, però, il ritmo di aumento della produzione carbonifera tedesca ed americana doveva notevolmente superare quello della produzione britannica. Nel 1885 la Gran Bretagna aveva prodotto 159,3 milioni di tonnellate di carbone, la Germania ne aveva prodotto 73,7 milioni e gli Stati Uniti 99,1, ma nel 1910 la produzione carbonifera di questi tre paesi fu rispettivamente di 268,7, 222>4 e 45 5 milioni di tonnellate, mentre la produzione mondiale nel suo complesso era passata da 413 milioni di tonnellate a 1.152 milioni (n0). L'enorme sviluppo della produzione tedesca ed americana finì logicamente per dar luogo a correnti di esportazioni, le quali, sebbene per tutto il periodo precedente la guerra mondiale non fossero rilevanti, avevano, tuttavia, richiamato l'attenzione degli studiosi dei vari paesi e lasciavano chiaramente intravvedere come esse fossero destinate a svilupparsi nel futuro. Il Thomas, nello studio che abbiamo già avuto occasione di citare, dopo di aver esaminato la concorrenza al carbone inglese sui mercati mondiali ha messo in evidenza che, da un punto di vista generale, i mercati ove la domanda di carbone britannico si presentava stazionaria o declinante erano quelli più distanti e che questo fenomeno era dovuto al fatto che i loro bisogni venivano soddisfatti da altre fonti e più particolarmente dal Giappone, dagli Stati Uniti, dalla Nuova Galles del Sud, dall'India e dalla Columbia inglese. Le previsioni della Commissione Reale nominata nel 1871 per indagare sulle riserve inglesi di carbone e cioè che lo sviluppo degli enormi giacimenti di carbone del Nord America, dell'India, della Cina e del Giappone e di altri paesi, nonché il più efficace sfruttamento dei giacimenti conosciuti in Europa « avreb- (110) G. G. Chisholm: Op. cit., pagg. 588-589; Dresdner Bank: Les forces économiques de l'Allemagne. Berlin 19x3, pag. 20.