CAPITOLO OTTAVO LA REAZIONE PROTEZIONISTA ED IL RISVEGLIO DELL'IMPERIALISMO IN INGHILTERRA I. - Perseveranza dell'Inghilterra nella politica liberoscambista di fronte alla politica protezionista dei paesi stranieri. L'abbandono da parte dello stato dopo il 1895 della rigida politica di astensione da ogni intervento nel campo economico. Attaccamento dei maggiori economisti inglesi alla dottrina del libero scambio. - II. - Gli attacchi alla dottrina del libero scambio e la crisi dell'agricoltura e dell'industria. La unfair competition e la reazione contro il Ubero scambio unilaterale. L'inizio dell'agitazione in favore della reciprocità : la National Anti-Bounty League, la National Fair Trade League'. i principii che stanno alla base del programma di quest'ultima. Diffusione dell'idea protezionista in Inghilterra. - III.-Il risveglio dell'idea imperiale dopo il 1880 come reazione al liberismo. L'atteggiamento di « indifferenza » dei liberali inglesi nei riguardi delle colonie. La diminuita importanza delle colonie come mercati di sbocco. Errore di considerare lo Smith come un anti-imperialista od un anticolonialista. - IV. - Il liberalismo e le relazioni commerciali con le colonie. La necessità degli sbocchi e l'espansione coloniale. Emigrazione inglese e colonizzazione nel secolo diciannovesimo. - V. - La ripresa della colonizzazione di conquista in Inghilterra. L'imperialismo di Disraeli. L'affermarsi della dottrina imperialista. La concezione della Greater Britain. - VI. - Imperialismo di « acquisizione » ed imperialismo di « unificazione ». L'idea della Federazione imperiale. "L'Imperiai Federation League. Il programma dello Zollverein britannico. Difficoltà di realizzare il principio del libero scambio imperiale e sua sostituzione con il principio preferenziale. La propaganda in favore della preferenza imperiale. - VII. - Ragioni economiche del risveglio imperialista in Inghilterra. Le nuove Chartered Companies. I. â L'Inghilterra rimase fedele alla concezione del libero scambio unilaterale nonostante la politica protezionista degli stati dell'Europa e dell'America. Essa non adattò alcuna vera misura protettiva e nel 1894 il presidente del Board of Trade, esprimendo il pensiero ufficiale del governo liberale, affermava che meno lo stato interferiva con il commercio tanto meglio era, mentre il conservatore Salisbury continuò a seguire questo atteggiamento respingendo ogni progetto di tariffa di rappresaglia come ostile agli interessi dei consumatori ('). (!) W. Page: Op. cit., pag. 345.