cap. ii.] lieni 35 Tutti i beni economici non si trovano nello stesso rapporto coi bisogni. In alcuni questo rapporto è immediato, per il fatto che i beni servono direttamente alla soddisfazione, come avviene per il pane, per i vestiti, per gli ornamenti; in altri invece il rapporto è mediato, cioè i beni servono, non a soddisfare i bisogni, ma a produrre altri beni che sieno in grado di raggiungere questo scopo, come succede per le materie prime che si trasformano poi in prodotti o per gli strumenti che facilitano questa trasformazioue. Se chiamiamo beni di primo ordine quelli che soddisfano direttamente i bisogni, avremo beni di secondo, di terzo, di quarto.... ordine, a misura che sempre più ci si allontana dalla soddisfazione immediata. Così se il pane è un bene di primo ordine, la farina, con cui si fa il pane, è un bene di secondo ordine, il grano, con cui si fa la farina, è un bene di terzo ordine, e il campo, dove è stato coltivato il grano, è un bene di quarto ordine. L'enumerazione potrebbe continuare all' infinito; ma siccome tutti i beni, che vengono dopo quelli di primo ordine, hanno per carattere comune di non esser più in contatto immediato con la soddisfazione dei bisogni, così è inutile proseguire, ed è meglio per semplicità dare ad essi un solo nome, chiamandoli beni di ordine superiore. Ma la qualità di bene risulta, come sappiamo, dalla possibilità di soddisfare un bisogno; onde i beni di ordine superiore hanno questa qualità solo in modo riflesso e la perdono quando i beni di primo ordine 11011 sono più tali. Se, ad esempio, sparisse il bisogno di fumare, cesserebbero di esser beni, oltre il tabacco, anche i semi e le piante da cui vengon le foglie, gli strumenti di fabbricazione, il lavoro di chi si è consacrato a questa indù-