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capitolo iii
carboniferi di Europa. La Commissione reale del 1878 prevedeva che il carbone della Gran Brettagna si sarebbe esaurito in un periodo di 110 a 360 anni, secondo differenti scale di consumo. Era un calcolo assai ottimista e che i fatti smentiscono ogni giorno. Ma ciò che importa all'industria non è solo la esistenza del carbone, ma quella del basso prezzo : ora il periodo del cheap coal, del carbone sfruttabile a buon mercato, minaccia di essere assai breve.
Le cause del rialzo del carbone inglese sono attribuite dagli scrittori tecnici a due cause : a) l'attività crescente delle industrie così nella Gran Brettagna come sul continente; e questo è un fatto di carattere permanente e destinato a svolgersi, anche per quanto riguarda la navigazione, con ampiezza maggiore; 6) la ferma volontà degli operai inglesi di non aumentare la produzione e di non lavorare più che cinque giorni per settimana. L'apatia premeditata dei minatori, di cui tanto si dolgono i coal-owners, vien giudicata come una delle grandi cause del rialzo. The Engineer constatava recentemente che il minatore inglese stabilisce in generale la somma che gli è necessaria per vivere secondo i suoi bisogni; e lavora in proporzione tre o quattro giorni la settimana e poi si riposa. È un personale che non si può licenziare, perchè non si può sostituire. I minatori non s'improvvisano e la professione richiede un lungo tirocinio. Così molti proprietari di miniere hanno visto negli ultimi anni aumentare il personale e la produzione rimanere stazionaria o diminuire.
L'Italia quasi non ha carbone e i paesi carboniferi le sono assai lontani; l'Inghilterra, fra i grandi paesi esportatori, è il più prossimo; gli Stati Uniti di America possono, data la distanza, esportare in Italia solo se il prezzo