l'interesse privato, ecc. 117 questa trasformazione troppo investimento di ricchezze in capitali fissi. Accade per l'energia idroelettrica il contrario di quello che è accaduto per il vapore. Il carbone che ha alimentato le macchine è stato prodotto con mezzi individuali, in principio spesso da piccole intraprese; ma esso ha formato la grande industria, la macchina a vapore non consentendo le forme democratiche del discentramento. Viceversa l'energia elettrica non può essere utilizzata che per grandi masse, cioè collettivamente ; ma può essere quasi indefinitamente divisa e suddivisa; può alimentare piccolissimi motori ed esili lampade allo stesso modo che muovere treni enormi e macchine che richiedono 4 a 5 mila cavalli di forza. Dell'energia elettrica è come delle strade: esse in una economia libertaria potrebbero essere costruite da privati e mediante associazioni di capitali privati. Ma ancora la forma più conveniente è la costruzione fatta dalle collettività . dallo Stato o dagli enti locali (1). (1) Il Bignami scriveva a questo proposito: ".....ma se si riflette che l'Italia è tributaria all'estero per non meno di 130.000.000 all'anno di carbon fossile; di molti milioni per l'introduzione del petrolio; di molti più per l'acquisto di metalli e minerali, che, con appropriati sistemi si potrebbero ricavare dal nostro suolo; di prodotti chimici, la soda caustica, per esempio, che si potrebbe fabbricare qui, dove c'è abbondanza della relativa materia prima ed esuberanza di mano d'opera, tutto lascia credere che l'utilizzazione delle forze naturali avverrà con uno slancio grandissimo e con benefici pari all'importanza dell'intrapresa ; aiutata anche dalla nuova corrente per la municipalizzazione dei servizi pubblici, ad imitazione di Spoleto, Foligno, Narni, Spezia, Padova, Como, ecc., e premiata dalle leggi di bonifica e rimboscamento. u A buon diritto si va allargando il numero di coloro che pensano che gli Stati ed i Comuni, che sono i naturali proprietari dei corsi d'acqua, dovrebbero tenere per sè ed utilizzare per proprio conto queste grandi ricchezze pubbliche. Questo modo di vedere è giustifi-