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CAPITOLO Vili
certamente anche alla industria, che, trovando condizioni favorevoli di sviluppo, non tarderà a determinarsi (1).
La ricchezza delle cadute d'acqua dell'Italia può anche in certa guisa riparare alla nostra povertà mineraria. La produzione del minerale di ferro del mondo si è assai più che raddoppiata negli ultimi trenta anni: in Italia essa è tuttavia insignificante: forse all'incirca un settantacinquesimo della produzione della sola Germania (2). Inoltre la povertà di carbone dell'Italia ha fatto sì che per molti anni, per necessità di lavorazione, essa ha esportato anche il poco ferro che ha prodotto, e solo da pochissimo tempo si è cominciato a lavorare in Italia stessa in larga misura il minerale greggio prodotto. L'Italia possiede notevoli giacimenti di rame, ma l'alto prezzo del carbone è la cagione principale per cui non vengono utilizzati quanto si potrebbe.
La coltivazione di una miniera qualsiasi include la utilizzazione di altri prodotti secondari a titolo di scoria e di sottoprodotto. Ora, avere a disposizione grandi risorse idrauliche può permettere di utilizzare le nostre risorse minerarie, quali che esse siano; infatti la industria mineraria esige grandi quantità di forni elettrici nei trattamenti elettromagnetici, nella lavorazione elettromeccanica, nell'elettrolisi, ecc. (3).
(1)	Cfr. L'Elettricità, 1903, pag. 305. Sullo stato e lo sviluppo dei principali impianti elettrici; cfr. Vbvey Brown: Directory Statistics of Electric Leiglitning and Traction wor~k, London 1903.
(2)	Cfr. l'opera Suède, pubblicata dal governo svedese per l'Esposizione di Parigi del 1900, voi. li, pag. 193; Sundbaro: Statistica óf versiJdstabeller f'or olika liinder, Heclio, 1903, Stockolm, tab. 148 e 149.
(3)	Ciò è stato bene dimostrato da A. Sollier, nel suo importante opuscolo su L'energia idroelettrica delle Alpi.