m La rendila fondiaria al capitale in essa anticipato più il lavoro non pagato in essa contenuto. Egualmente nelle sfere B, C, ecc. Ma poiché la massa del lavoro non pagato contenuto in A, B, C è differente â in A per esempio è maggiore che in B, in B maggiore che in C â le merci A fornirebbero forse ai loro produttori 3 p ( = plusvalore), B = 2 p, C = p. Ed essendo il saggio di profitto determinato dal rapporto fra il plusvalore e il capitale andcipato, ed essendo questo, secondo l'ipotesi, eguale in A, B, C, ecc., se c è il capitale andcipato, i differenti saggi di profìtto sarebbero = , y ⢠. La concorrenza dei capitali non può far altro dunque che perequare 1 saggi di profìtto, stabilendo per esempio nelle sfere A, B, C i saggi di profitto , ~ . A venderebbe la sua merce 1 p in meno, e C 1 p in più del valore della medesima. Il prezzo medio in A sarebbe inferiore e in C superiore al valore delle merci A e C. Come mostra il caso B, può darsi che il prezzo medio e il valore di una merce coincidano. Tale è il caso quando il plusvalore prodotto nella sfera B stessa è eguale al profìtto medio, e quindi, in questa sfera, le differenti parti del capitale stanno fra loro nello stesso rapporto in cui starebbero se noi pensassimo la somma totale dei capitali, il capitale della classe capitalistica, come un'unica grandezza, su cui viene calcolato il plusvalore totale, senza considerare in quale sfera del capitale totale esso sia stato prodotto. In questo capitale totale i tempi di circolazione, ecc., si compensano; si calcola per esempio che tutto questo capitale circoli in un anno, ecc. Allora ogni pezzo di questo capitale totale parteciperebbe in realtà al plusvalore totale in proporzione della sua grandezza, riceverebbe una parte aliquota del plusvalore totale. E, poiché ogni singolo capitale dovrebbe essere considerato come partecipe di questo capitale totale, sarebbe esatto dire, in primo luogo, che il saggio di profìtto è per lui lo stesso che per ogni altro, capitali di eguale grandezza dando profìtti eguali, e, in secondo luogo, in conseguenza di quanto si è detto sopra, che la massa del profìtto dipende dalla grandezza del capitale, dal numero delle quote del