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l'operaio deve sacrificare per prodarre le medesime cose in paesi
diversi. Ad esempio, nel 1948-49 una libbra di pane costava al-
l'operaio americano 6 minuti del suo lavoro, mentre ne occorrono
15 all'operaio austriaco, 17 a quello italiano, 10 al francese, ecc.
Per una libbra di carne l'operaio italiano sacrificava 136 minuti
del suo lavoro, mentre ne occorrevano soltanto 29 a quello ame-
ricano, 53 al danese, 41 al norvegese, ecc. Siffatti confronti pos-
sono essere rappresentativi di livelli diversi di benessere, ma non
sicuramente della efficienza dei sistemi produttivi di paesi diversi,
caratterizzati da condizioni ambientali assai differenti fra loro, le
quali assai spesso non sono riproducibili in altri luoghi e perciò
si spiega la diversità dei coefficienti di produzione adottati dalle
medesime industrie in paesi diversi.
Le riserve suggerite dall'uso di tali indici sono molte e ci
porterebbero lontani dal tema che ci occupa. Possiamo fermarci
alla conclusione che la misura- del reddito per uomo-ora può es-
sere un riferimento a scopi pratici, quindi da prendersi come lar-
gamente approssimativo, della efficienza dell'economia di un paese
nel suo sviluppo storico.
4. L'efficienza comparata delle varie forme di attività pro-
duttiva.
E da aver presente, tuttavia, che il reddito reale crescente
per uomo-ora, anche se sta a significare un certo progresso della
efficienza produttiva di un paese, non autorizza a concludere che
il sistema economico lavora con la massima efficienza. Per chia-
O. DI NARDI, — Economia deli1 Industria.
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