SUL DISEGNO DI LEGGE I'ELLOUX ECC. 43 Il disegno di legge, presentato al Parlamento, chiama in aiuto dell'azione di governo, sul terreno della repressione in materia di pubbliche libertà e proprio per quegli atti che a quell'azione sono specifici, l'intervento del potere giudiziario. Questo espediente può ingannare e sedurre per le garenzie formali che promette, ma non deve far dimenticare, e specie nelle condizioni in cui l'azione del potere giudiziario si travaglia, che le garenzie sostanziali sono perdute per sempre. Dare à i potere giudiziario la iniziativa o la conferma esplicita di provvedimenti, politici per natura e per l'oggetto, potrà discutersi se sia o meno una mostruosità giuridica (v'è sempre modo di giustificar tendejize con l'autorità di dottrine): ma è certamente, dati il tempo il Paese e le circostanze, un errore di politica costituzionale ! Ogni lettore può sviluppare da sè, con la lettura del disegno di legge, le conseguenze pratiche di questo motivo dominante in tutta l'economia della riforma legislativa proposta. Senonchè il lettore, dopo tutte le constatazioni ricordate sulle condizioni generali del nostro Paese e dopo queste osservazioni particolari sui concetti fondamentali che hanno ispirato il progetto di legge può chiedere: ma, dunque, se le cose sono quello che sono, e non sono liete, tutto ciò che resta a fare al Parlamento ed al Governo è solamente di lasciarle passare e starsene alla finestra ? Noi diciamo subito la risposta che ci pare convenga.