182 F. Flora. Da ciò una conclusione che â mentre si attende da Ginevra la soluzione logica dei tre grandi problemi â occupazione militare renana, riparazioni, debiti alleati â dai quali dipende l'avvenire dell' Europa â ci sembra, non ammetta obbiezioni. Se non si ridurranno prima le annualità per i debiti di guerra, strumento poderoso di pressione politica nei quali la legalità male si accorda con la equità ('), l'Italia non potrà consentire modificazioni del Piano Dawes, suscettibili di alterare la quota delle riparazioni a noi per quelle occorrenti. Ogni tentativo di revisione favorevole alla Germania, che non rendesse parimenti giustizia a tutte le altre Potenze creditrici e specialmente a quelle più gravate dalle annualità dei debiti interalleati bellici, deve essere respinto. E ciò conformemente al pensiero stesso dei membri del Comitato Dawes, che primi invocarono un regolamento generale, definitivo dell'insieme delle riparazioni il quale, pure tutelando gli interessati, meglio affrettasse la ricostruzione pacifica dell'economia europea (2). Questo momento è forse venuto? La decisiono dei rappresentanti della Germania, del Belgio, della Gran Brettagna, della Francia, dell'Italia e del Giappone di incaricare una nuova Commissione di periti finanziari di studiare (') Intorno a questo carattere giurìdico speciale dei debiti di guerra â dei quali più volte economisti pubblicisti e anche statisti europei ed americani invocarono il condono perchè effetto dì una vera societas belli costituita per la salvezza comune â vedi l'acuto e dotto studio di Fausto Finzi, Origine e vicende dei debiti di guerra, nella rivista Economia, Maggio-Griugno 1927, p. 209. (2) Scrive a questo proposito il Dott. Alberto Pirelli, una delle più eminenti figure del Comitato degli Esperti, al quale lo scrittore di queste note ebbe pure l'onore di partecipare: Si on considère ce problètue dans son ensemble, " l'Italie il est à peiue utile de le relever tieut encore à revendiquer son " libéralisine en matière de réparatìons; sa polit.iqup a été constanuneut orientée " vers une pacifique reconstruction économique de l'Europe. Cet esprit, sous la fer-" me direction du gouvernement national, s'est particulièrement manifestò pendant " l'occupatimi franco-belge de la Ruhr et duraut la préparatiou de la réuuion des " experts du Comité Dawes. Au seiu du Couiité inème, l'oeuvre technique des " experts italiens, coutinuatrice de cette diplomatie, a suivì les mèmes directives, " tendant toujours à assurer l'unanimità du Comité sur un pian de paiemeuts " raisonuable et entouré d'opportuues garanties tant. pour les créanciers que polir " les dóbiteurs â. V. L'Europe Nouvelle, ler octobre 1927, pag. 1285.