Il principio produttivista dell' imposta ed il sistema tributario italiano. jjgt tera la distribuzione del capitale più vantaggiosa alla società (*) ; e vorrebbe inoltre abolire le imposizioni sulle materie prime e quelle che tendono ad incidere e ad elevarne i costi (2). A diversità di altri economisti, che attribuiscono alle imposte il benefico effetto di un incremento di ricchezza, Ricardo, anziché ascrivere alla grave pressione tributaria l'enorme progresso che l'Inghilterra aveva fatto negli ultimi venti anni, conclude: « tut-« tavia occorre ammettere che senza i prelevamenti fatti per mezzo « delle imposte, questo aumento di ricchezza sarebbe stato assai « più rapido » (3). 6. - Rau, al contrario, considera la possibilità che gli oneri fiscali possano stimolare maggiormente l'attività umana e quindi spingere ad un più celere incremento di ricchezza. Accennando a questa possibilità , egli afferma che in tal caso « chi è colpito da imposte non avrebbe altro onere all'infuori di quello che è rappresentato da un più intenso lavoro ; ed anche questo â egli aggiunge â potrebbe non essere necessario a cagione del progresso della tecnica. In tal guisa un grande aumento di imposte nell' epoca moderna â egli osserva â è senza dubbio in parte diventato più facile da sopportare, e parecchi « rentiers » passarono generalmente nelle fila degli imprenditori, e questi, come i salariati, hanno incominciato a lavorare con maggiore intensità ». (4) Naturalmente 1' azione del maggior onere fiscale è circoscritta da varie circostanze â come afferma il Rau â cioè dal capitale disponibile e dall' ambiente esterno ; ma ciò non toglie che all' imposta si riconosca, in determinati casi, una certa produttività , intesa nel senso di uno stimolo ad un incremento di attività e di ricchezza, se ed in quanto a chi è colpito dai tributi riesca possibile (') Id. Id., pag. 112. («) Id. Id., pag. 127. (3) Id. Id., pag. 110. (4) C. E. Bau, Grundsaetze der Finanzioissenschaft (Heidelberg, 1833), voi. II, parte II, pag. 29.