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volta per sempre, quella zona economica, da cui nel
tempo sorgono e risorgono i liberi prezzi instabili,
fosse sottratta definitivamente a ogni scelta libera e
mobile; e nello stesso tempo introdotta di colpo in un
regime pienamente statale, e, cioè, aneconomico, di
prezzi, siano poi questi instabili o stabili è indiffe-
rente »
Con ciò il Fovel viene a distinguere una zona eco-
nomica da una zona aneconoanica e implicitamente
afferma che la scienza, come tale, può occuparsi della
prima e non della seconda, in quanto la prima è
regolata da leggi, e la seconda invece dall'arbitrio sta-
tale. Ma sempre implicitamente deve pur concludere
che la prima è sottoposta alle leggi economiche in
quanto è a regime individualistico, e cioè che scienza
economica e individualismo o liberalismo economico
si identificano. Del resto egli stesso, dopo aver affer-
mato che il controllo dello Stato in regime corporativo
ha un costo che si risolve in aumento delle spese gene-
rali delle imprese, dichiara che queste maggioi-i spese
possono essere nocive o vantaggiose, ma non prevedi-
bili in sede di economia pura.
Il che conduce il Fovel a concludere che, limitandosi
a un'analisi strettamente economica, il corporativismo
rappresenta soltanto « la restrizione della zona eco-
nomica o la estensione delle spese generali »2), ovvero,
in termini espliciti inutilmente velati, la negazione
dei postulati della scienza economica.
Anche nel Fovel, dunque, o almeno in questo suo
aspetto di economista puro, scienza economica e cor-
porativismo sono termini assolutamente incompatibili;
!) Ibid., pp. 31-32.	2) p. 36.