â 174 â conoscere i principali dettami della scienza economica; o per lo meno saper ascoltare coloro che tali dettami conoscono. Ma non certo lo studio della scienza economica o di altre scienze basterà mai a fare gli uomini di Stato. Reputo del pari che a ogni uomo d'azione mescolato nell'agri- coltura, nelle manifatture, nelle banche, nelle assicurazioni e che so io, gioverebbe intendersi di economia politica, ma non basterà mai l'economia politica a far di ognuno di essi un fortunato e provetto creatore di ricchezza. Badi che da simili ammissioni non consegue menomamente un giudizio di sterilità della scienza economica, la quale all'uomo di Stato, all'uomo d'affari e a chiunque altro sappia consultarla, è sem- pre pronta a indicare quali effetti probabilmente scaturiranno, o meglio ancora quali effetti probabilmente non sorgeranno, da certi provvedi- menti. Ella afferma che gli uomini di governo sfidano gli economisti e trionfano: «....se di fatto poi avviene che l'uomo politico agisce po- nendosi decisamente contro il consiglio dello scienziato, e cionono- stante vincendo la prova, gli è perchè purtroppo quella scienza non è vera scienza, ma appunto vuota e arbitraria astrazione inutile alla vita ». Mi consente di enumerarle alcuni esempi facili di contraddizioni nelle quali incappano non di rado gli uomini di governo? Eglino er- rano e non se ne accorgono quando: 1) Costringono gli agricoltori a coltivare prodotti comparativa- mente più costosi e si aspettano poi che il prodotto netto dell'agricoltura nazio- nale aumenti. 2) Ingiungono agli industriali di scemar con ogni mezzo il costo dei prodotti della loro industria e proibiscon loro di acquistare anche all'estero materie prime, macchine e altri strumenti e mezzi di produzione, quando all'estero si vendessero, putacaso, a miglior mercato che all'interno. 3) Sottraggono con imposte il risparmio da impieghi che dà n lavoro agli operai, lo usano per sussidiare i disoccupati o per erigere opere pubbliche inutili, o meno utili delle opere private a oui han tolto l'alimento e credono con ciò di por freno alla disoccupazione. 4) Additano al pubblico disprezzo i commercianti, ne chiudono gli esercizi e pretendono che la distribuzione dei prodotti effettuata per i canali del commercio si svolga più facilmente e modicamente.