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          Dal sistema [1] otteniamo i prezzi relativi:
                          p2 _ a2 + (% a12 - a2 au) (1 + r)
                             — .       —------------------------- yZ J
                          Pi ^1 + (^2 ^21        ^1 ^22) (1 “f" V)
          D’altro lato, conoscendo la tecnica e la dotazione del fattore originario, è possibile derivare la frontiera delle possibilità tecniche di produzione; ogni punto su tale frontiera (o curva di trasformazione) mostra il massimo prodotto netto di una merce ottenibile per un dato livello di prodotto netto dell’altra merce. In altri termini, la curva di trasformazione indica il luogo delle combinazioni delle due merci disponibili per il consumo; inoltre, la derivata in ogni punto di tale funzione è il 8MT che dovrà essere uguale al rapporto fra i prezzi se si vuole assicurare una situazione di ottimo paretiano.
          Il sistema delle quantità per un’economia di stato stazionario (con saggio di sviluppo g = 0) può essere descritto come segue (7):
                             al\ -^-1 4" al2 -^-2 + 11 — -3li
                             a21 -^1 4~ a22 %2 + I 2 = X2                        [3]
                             <*1 -54 4~ <*2 -^-2 4"   — L
          La libera concorrenza, tuttavia, assicura l’uniformità del saggio di profitto per cui rx — r2 — r e quindi:
                             cx = axx pxr + o81 p2r + axw
          Nell’ipotesi del testo di vita finita dei beni capitali e limitata ad un solo ciclo produttivo, tali beni devono essere rimpiazzati all’inizio di ogni ciclo di produzione; il costo di produzione dovrà, di conseguenza, essere aumentato di tali costi di rimpiazzo (axx px + a2X p2), così da ottenere:
                             Ci = (axx Pl + a2X p2) (1 + r) + a2w
          I prezzi del sistema [1] essendo uguali ai costi medi di produzione e assicurando la uniformità del saggio di profitto e del saggio di salario, sono, in conclusione, i prezzi di equilibrio di lungo periodo in situazione di libera concorrenza [cfr. Morishima M. (1974) pp. 13-14 e p. 32; J. Hicks (1965), p. 140 ss.]. Si potrebbe obiettare che in libera concorrenza e in lungo periodo il saggio di profitto r deve essere uguale a zero; tuttavia, va qui tenuta presente la ben nota distinzione fra « profitti normali » ed « extra-profitti » [cfr. J. Hender-son e R. Quandt (1958), pp. 96-97], In libera concorrenza e nel lungo periodo gli extra-profitti sono, per definizione, nulli; ciò, tuttavia, non è necessariamente vero per il tasso di profitto normale; è per il preciso scopo di evitare possibili confusioni che si definisce quest’ultimo come saggio di interesse o saggio di rendimento del capitale [cfr. Ferguson (1969); P. Garegnani (1973)].
          (7)     In questo caso l’intero prodotto netto viene consumato dato che i risparmi netti sono nulli. Nel caso di g 0 il SMT è dato da:
                                  _ <7 Fi _ aa + («1 »1, — qa qu) (1 + g)
                           d T2 ax + (a2 a2X — ax a22) (1 + g)
     che è uguale al rapporto fra i prezzi per g = r (il caso della regola aurea della accumulazione).