la classificazione e la « distribuzione )) del reddito	271
fitto se non fia da pagare delle somme di moneta per avere il canestro o
per avere il permesso di raccogliere crescioni; potremmo dire cfie costui
fia ottenuto dei « guadagni », ma non diremmo certo che ha ricevuto dei
«salari» se parliamo l'ordinaria lingua inglese: se dicessimo che ha avuto
un salario i nostri uditori supporrebbero che egli sia impiegato da un
rivenditore di piante e venda per conto di quest'ultimo : l'estensione del
termine apportata da Cantillon appare commendevole se si desidera clas-
sificare sotto i tre capi tutti i redditi e non tale da apportare confusioni
in quanto essa non causa spostamenti da un elemento della classificazione
ad un altro.
Turgot, il quale scrisse probabilmente attorno all'epoca in cui scrisse
Smith sebbene la sua opera sia stata pubblicata alcuni anni prima, suggerì,
senza però cercare di attuarla, una modificazione linguistica molto più atta
a recar confusione là dove, dopo di aver detto che soltanto una parte del
reddito del capitalista-imprenditore deriva dal suo capitale, aggiunse che
il resto consta del « salario [salaire] dovutogli per i lavori compiuti, le sue
cure, i suoi rischi ed anche la sua abibtà », in quanto tale modificazione,
presa alla lettera, implica lo spostamento di una grande quantità di ciò
che comunemente è chiamato profitto sotto il capo del salario. Vi è però
poca ragione di supporre che Turgot avesse comunque l'idea di proporre
una effettiva modificazione di terminologia. Egb si sarebbe certo accon-
tentato che si dicesse : « sebbene la seconda parte del reddito del capita-
bsta imprenditore non sia salario essa è, alla pari del salario, ricevuta da
lui perchè lavora ».
Adam Smith si spinse molto più innanzi sullo sdrucciolevole sentiero.
Comincia con una affermazione, che può interpretarsi in modo tale da darle'
un significaio esatto, ma tale da trarre assai facilmente in inganno:
«Chiunque deriva il suo reddito da un fondo, che è suo, deve ricavarlo
o dal suo lavoro o dal suo stock o dalla sua terra. L'entrata che deriva dal
lavoro è chiamata salario. Quella derivata dallo stock dalla persona, che lo
amministra o impiega, è chiamata profitto... L'entrata, che proviene inte-
ramente dalla terra, è chiamata rendita e appartiene al proprietario della
terra» (voi. I, pag. 54).
Ora, è verissimo che parte del reddito, che deriva dal lavoro (ricavato
cioè da una persona che lo ottiene perchè lavora) era chiamata salario, ai
tempii di Smith e lo è tuttora, ma vi è anche una gran parte di tale reddito
che non è chiamata salario. È verissimo che il reddito che deriva dallo stock
o. capitale (ricavato cioè da uno stock da una persona perchè essa lo pos-
siede) alla persona che lo possiede e lo amministra era ed è tuttora chiamato
profitto, ma una gran parte di reddito oltre a questa è pure chiamata pro-
fitto. È verissimo che parte del reddito, «che proviene interamente dalla
terra » (vale a dire, presumibilmente, ottenuto da una persona perchè pos-
siede della terra), era chiamata, ed è tuttora chiamata, rendita, ma una
gran parte di reddito che proviene intieramente dalla terra non era, e non