lita dei coefficienti stimati e molto superiore. A parte alcuni casi in cui il segno del coeffici ente è addirt rtti opposto rispetto a quello previsto dalla teoria (cioè un ’elasticitau riaspetto al prezzo po ositiva a indie ceh le don azioni aument ere reerbb a’ll aument are edelp fiscale sopportato dal donatore) i coefficienti stimati vanno odraZZ va- lori vicino {allol zerom a valori intorno a—1,8 Nella maggior parte dei casi tu ttav uno in ‘ ‘ ' a indicare chlea una riduzione di prezzo dell 1% porta a un incremento della donazione maggiore dell’ , . » .. . - « - a“ » . . 1 r 10 d 11 I‘ n ' * [‘ LL ] ‘! valore complessivo della donazione, ma …anche la quota della dona- zione che rimane a carico del contribue È interessante not are hce anche' in questo caso il valore stimato sulla base di dati italiani dell elasticità rispetto al prezzo è vicino al risultato medi iano che eemerge edalla letteraturae * alm oper quanto riguarda i modelli statici— e cioe ari, in va lor assolutno, a ci rca «11,3. V capovolgono le precedenti conclusioni. Una lettura combinata dei risultati di Randolph (1995) e di Barrett (1991) — e si noti che que- …]… rinlrtaisiadi }! porterebbe alle due seguenti conclusioni. La pri ma è che quando si consideri una misura opportunamente calcolata di " “ nanetti nll andamento futuro del loro reddito — ] elasticità della donazione rispetto al red- QÎ 91 1(‘l (" molto vicina (o addirittura supelrliore) all unita. Le anali isi basate sul reddit to corrente porter rbber indi a una sottostima dell’ elasticità rispettoen al reddito Infatti la0 sfima basata sulle variazioni del reddi- toc einf eper es sere medi iat ra la risposta delle dona- zioni Dalele variazioni di redditou considerate temporane e(m olto vici- to vici na 1): da qi vlo etipico di elasticità intomo a 0 4— 0, 5 sulla base21 delle analisi tradizionali basate sui modelli statici, quan-