Gli spazi della società e della politica 139 apparati pubblici preposti ad agire a scala diversa e viene dunque ri- coinvolgono spazi agricoli, o industriali, o la dotazione delle infra- strutture. Altri ancora propongono degli sbocchi applicativi per le problematiche proprie della geografia del Terzo Mondo. In uesta parte della nostra rassegna cercheremo cosi di limitare le citazioni solo a quegli studi che privilegiano il momento della gestione diel territorio. sia con riferimento dominante alle strategie generali di se,tto sia co npiù preciso sguardo a quelle azioni di tutela e di valorizzazione dei quadri ambientali e culturali che anche nel nostro aese vanno assumendo un tuo olo sem re iù rilevante nella filosofia e nella prassi di governo e nella ridefinizione delle gerarchie territoriali. Gli aspetti più aggiornati dell’incontro tra geogra lea pianificazio- ne, avviato esplicitamente 1n Italia 1n una riflessione proposta da B. Nice in apertura degli anni Cinquanta (1953), possono ora essere per- rcosi attraverso la pluralità di interventi raccolti in un volume curato da Mura (1988). Confluiscono' in tale testo gli apporti di due convegni svoltisi nel 1985 a Venezia e a Re 10 aabria, che consentono di mettere a fuoco soggetti centrali e fortemente attuali della geografia applicata, come la pianificazione degli ambienti costieri, la gestione dei processi di urbanizzazione, il comportamento di fronte ai dissesti e ai rischi proposti dalla particolare natura di alcuni territori. Un sintetico schizzo dei rapporti tra geografia e urbanistica, che intersecano fortemente 1n questo comparto le loro sfere d’interesse, viene fornito nintervento di Malusardi e Langella (1978); mentre una messa a fuoco dello specifico della geografia applicata, in termini di metodi ed oggetti, viene offerto da un saggio di Titi (1982). Si deve invece a Muscarà (1984) una meditata rassegna dei dubbi che l’evoluzione della società post—industriale pone alla coscienza pianificatrice del geografo. Una se1ie spunti ticollaterali si ricava no poi a acuni interventi di Fiorelli (1977), Biondi (1978) e D’Aponte (1977) in materia di obiettivi e strumenti della programmazione territoriale nbuon esempio di contatti con altre discipline è offerto dal di— btattito svoltosi a Pescara in occasione del convegno dell ’Associazione liana di Ric cerca Operativa (1984)d edicato in particolare all’ appli— cazione dei sistemi decisionali alla pianificazione territoriale. Nell’in- contro Pescara assume un ruolo di riferimento ru o i geo- grafi che si è conc ernt rta o per vario tempo sullo studio di «teorie e metodi della regionalizzazione». A questa equipe sono dovuti sistema