Per rendere il lavoro più produttivo abbiamo utilizzato alcuni accorgimenti. Gli incontri sono stati facilitati da moderatori, per favorire l’ascolto reciproco e la produttività del gruppo. Per mantenere alta l’attenzione sulla dimensione metropolitana, le sedi di lavoro sono state individuate su tutto il territorio. Per ottimizzare il tempo e le energie, gli esiti di ogni incontro sono stati trascritti in una sintesi e consegnati a tutti i partecipanti prima dell’incontro successivo. Per favorire la condivisione è stato attivato un blog su cui caricare materiali e riflessioni. E, non meno importante, grazie alla presenza attenta dello staff di Torino Strategica abbiamo potuto usufruire anche di un prezioso affiancamento tecnico. La fase creativa si è svolta con il metodo della Future Search Conference (Conferenza di indagine sul futuro), uno strumento pensato per innescare il cambiamento in situazioni complesse, a partire dall’idea di il metodo 20 “sistema aperto” — metodo messo a punto dagli esperti di sviluppo organizzativo Marvin Weisbord e Sandra Janoff. L’idea di fondo è che un’organizzazione, in questo caso l’area metropolitana, per svilupparsi debba adattarsi all’ambiente in cui vive e che ne condiziona le trasformazioni: l’economia globale, i cambiamenti climatici, i trend sociali e demografici, ecc. Il metodo cerca di stimolare la visionarietà e non il problem solving (il trovare una soluzione ai problemi che si vedono adesso), allo scopo di immaginare una proiezione della città nel futuro che si confronti con l’ambiente globale e in senso diacronico. Una volta identificate le priorità, il gruppo ha quindi dovuto rispondere a un secondo input, quello di ricercare la concretezza. Qui, per arricchire il confronto su alcuni temi, sono stati chiamati in causa cinque esperti [vedi pag. 93]. La seconda parte del lavoro si è svolta con un confronto partecipato più tradizionale,