107 Linee strategiche, obiettivi, azioni __________________________________________________________________ Obiettivo 6.1 Obiettivo 6.1 Le nuove centralità, il rinnovo urbano e l’integrazione sociale come strategia per diffondere prosperità, coesione e rigenerazione urbana Le nuove centralità, il rinnovo urbano e l’integrazione sociale come strategia per diffondere prosperità, coesione e rigenerazione urbana Azione 6.1.5 Collegamento con l’obiettivo generale Azione 6.1.6 Creare un Urban Center a Torino L’Urban Ce nter è un’iniziativa di pubblica utilità che dota la città di uno strume nto di comunicazione e di partecipazione rinnovata, al quale deve essere gara ntita fattibilità, continuità, efficacia e efficienza. Costituire un Social Park che si ponga come centro di eccellenza del lavoro sociale, come st ruttu ra di sostegno all’az ione di se rvizio sociale e come luogo di circolazione di esperienze Descrizione L’azione ha l’obiettivo di sostenere, come preve de un r ecente progetto del Ministero del LL.PP. e sulla base di esperie nze estere già co nsolidate, la realizzazione a Tori no di un Urba n Center. Si tratta di un luo go dove i progetti per l a città e il territorio vengo no r accontati e r esi comprensibili agli ute nti e agli specialisti, adatto a fav orire la comunicazione tra amministrazione locale e cittadini e fra cittadini e amministrazione locale, che rende frui bili servizi e strumenti per l’accessibilità di tutte le informazioni inerenti a pr ocessi di pia nificazione. I compiti dell’Urba n Ce nter so no: • assolvere al dovere di trasparenza ed informazione delle azioni dell’Amministrazione Locale; • soddisfare il diritto di partecipazione alle scelte del cittadino; • promuover e e facilitare la mediazio ne tra Enti L ocali, operatori sul territorio e sistema sociale; • contribuire a pr omuover e la cultura del pr ogetto e della pia nificazione, migliorando ne l a gestione tecnico amministrativa; • promuover e attività di pro gettazione negoziata e partecipata; • valorizzare il patrimo nio urba nistico del territorio. L’ipotesi per il progetto torinese prevede l’integrazio ne del nucleo flessibile, adatto a gli allestimenti temporanei e ai momenti di inco ntro, con una struttura perma nente nella quale preve dere sezioni dedicate alla storia delle trasformazioni urba ne e al susseguirsi dei diversi pia ni per la città, potenziate da esperie nze multimediali e da una bibli otecamediateca di settore. I noltre il progetto potrebbe contestualizzarsi assumendo alcune specificità basate su esperie nze in corso come: • l’Urban Ce nter virtuale, on-line sulla rete Internet (in riferime nto ai progetti Torino Facile e Tori no 2000); • l’Urban C hildren Center, sezione dedicata all’infanzia e all’adolescenza di supporto a pr ogetti come “l a città sostenibile dei bambi ni e della bambine” ; • l’Urban Ce nter itiner ante, un mo dulo attrezzato con il compito di diffondere sul territorio la com unicazione sull’iniziativa. Soggetti coinvolti La promozione dell’iniziativa de ve essere assunta dal Comune di Torino, coinvolge ndo il Consiglio Nazio nale degli Architetti, l’Istituto Nazionale di Urba nistica, l’Università, la Provi ncia di Tori no, la R egione Piemo nte, associazioni di imprese, or ganizzazioni dell’utenza, associazioni ambientalistiche. Debolezze e pericoli della non realizzazione La capacità delle Amministrazioni di rendere trasparenti ed efficaci i processi di comunicazione e di dialogare co n i cittadini è rite nuta strategica: in questo co ntesto la mancata re alizzazione dell’Urban Center priver ebbe la città di un importa nte strumento di comunicazione dedicato alle trasformazioni ur bane. Descrizione La finalità dell’azio ne è quella di creare un l uogo che faciliti lo sviluppo dell’azione di solidarietà sociale, attraverso lo scambio di esperienze, la realizzazione di servizi comuni per gli enti opera nti nel settore, la circolazione di esperie nze eccellenti. Torino infatti già oggi è ben conosciuta per l’alto grado di sviluppo dell’azione di servizio sociale e in molti campi rappresenta una punta ava nzata del di battito nazio nale ed e uro peo. Si pensi, ad esempio: • sul fro nte dell’azione amministrativa, alle modalità di affi damento dei servizi sociali a terzi e all’innovativa applicazione della “clausola sociale” a favore della forza lavoro de bole; • sul fro nte dei servizi pubblici, all’estensione del sostegno economico agli indi genti e all’articolazione dei servizi offerti a d anziani, minori e portatori di handica p; • sul fro nte del terzo settore, alla tradizione cente naria che, a partire dai “santi sociali” dell’ottocento, v ede oggi uno sviluppo co nsiderevole del volontariato e dell’imprenditorialità sociale. Queste esperienze so no già oggi, seppure in mo do no n sistematico, in collegame nto tra loro e con altri partner euro pei. La pro posta qui pr esentata implica la creazione di un Social Park in cui la vicinanza tra servizi – pubblici e privati – faciliti lo scambio di esperie nze, il sostegno all a nascita di nuovi servizi anche attraverso le tipiche funzio ni degli i ncubator di impr esa, il rilancio della visibilità cultur ale di questo tipo di azione. I noltre un ce ntro di questo tipo rilancerebbe la centralità di Tori no tra le ca pitali eur opee del di battito e dell’innovazione sulle politiche sociali. Soggetti coinvolti Il progetto implica il partenariato di attori pubblici e del priv ato sociale, senza escludere la possibilità di coinvolgimento anche di alcuni soggetti profit, soprattutto nei campi di interve nto che richiedono una maggiore intensità di capitale (es. ausili all’handicap, servizi residenziali per anzia ni, ecc.).