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27-10-2004

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presenze negli spazi for profit rispetto a quelle negli spazi istituzionali o non profit. È
possibile dedurre che in un contesto di offerta consistente come nel caso di Torino, si
sia istituita nel pubblico una fruizione di tipo complementare. Da quando le
Istituzioni pubbliche hanno impegnato parte delle risorse nella comunicazione del
sistema (con il Novembre Arte Contemporanea oggi Torino Contemporanea Luce e Arte),
si è assistito, senza dubbio anche in campo privato, a una sensibile crescita del pubblico16.
Il numero dei visitatori delle gallerie sono in media, a settimana, attestati tra le 30 e le
40 unità17, cui occorre aggiungere, sul lungo periodo, il pubblico presente in occasione dell’inaugurazione. Negli ultimi anni l’opening ha assunto a Torino il carattere di
un vero e proprio evento mondano e sociale grazie, soprattutto, all’interessante
ingresso del pubblico giovanile. Nel caso delle ormai consuete inaugurazioni collettive (quella di settembre organizzata dalle gallerie del polo storico, con invito cartaceo
comune, giunta oggi alla sua terza edizione18, e il Saturday Night Fever promosso da
Artissima in novembre) la frequenza aumenta di molto, coinvolgendo volta a volta,
oltre al pubblico locale, un pubblico specializzato soprattutto di area milanese e quello nazionale e internazionale della Fiera19. Anche per questa straordinaria densità di
presenze, si stanno modificando alcune abitudini concernenti il lavoro di contatto e di
vendita. La vendita in apertura tende a trasferirsi ad altri momenti, con l’istituzione,
ad esempio della pre-view indirizzata a una cerchia ristretta di collezionisti.
Anche il collezionismo torinese, forte tra l’altro di un’identità storicamente riconosciuta, è cambiato negli anni20. A fronte dello scioglimento del vincolo di località e
quindi di quel rapporto stretto, osmotico e situato tra galleria e collezionismo,
entrambi gli attori hanno allargato la propria area di pertinenza in direzione nazionale e internazionale. Molte ragioni, oltre a quelle dell’allargamento del mercato a
una dimensione globale, hanno concorso in specifico a questo mutamento. Tra quelle più significative vi è il generale aumento delle Fiere, contesti basilari per l’incremento del gruppo di collezionisti (gallerie) e per la costruzione di una collezione
internazionale (collezionisti).
In Italia i galleristi torinesi privilegiano la partecipazione ad ArteFiera a Bologna, ad
Artissima a Torino e, più recentemente, al MIART di Milano. In campo internazionale la fiera leader, nella percezione dei galleristi torinesi, resta Basel Art Fair, la cui rigidissima selezione d’ingresso continua a rappresentare un vero e proprio criterio di
valutazione circa l’internalizzazione della singola galleria e della sua capacità economica21. La partecipazione ad almeno una delle Fiere internazionali è a Torino quasi
di norma: tra le mete più frequentate vi sono The Armory Show a New York, Arco a
Madrid, Frieze a Londra, Liste a Basilea, Art Forum Berlin a Berlino e FIAC a Parigi.

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