Prefazione Questo volume collettivo dedicato alla vita e all’opera di Goffredo Petrassi usciva nel 1986. A commissionarlo era stata l’Orchestra Sinfonica dell’Emilia Romagna “Arturo Toscanini ” che proprio in quell’anno inaugurava un concorso di composizione intitolato a Petrassi rivelatosi poi una preziosa occasione per la creatività musicale contemporanea. La formula del volume collettivo dedicato agli autori contemporanei si sarebbe rivelata negli anni successivi fertile. Il Festival Settembre Musica di queste monografie ne ha viste nascere un certo numero: Ligeti, Henze, Xenakis, Nono, Carter, Donatoni, Gubajdulina costituiscono ormai una vera e propria collana di studi musicali dedicati al contemporaneo. Per l’edizione del 1992 il festival torinese ha puntato su Goffredo Petrassi e non solo per l’importanza del personaggio. Da alcuni decenni la vita musicale italiana ha riconosciuto nell’opera di questo grande maestro uno dei suoi principali punti di riferimento e naturalmente non sono mancate le occasioni per rendergli onore con scritti, parole e rassegne di concerti. Molte celebrazioni, dunque, ma mai, oserei dire, dell’ampiezza di quelle che il Festival Settembre Musica si appresta a tributargli. Il vantaggio di Settembre Musica nel costruire il proprio omaggio al Maestro non sta tuttavia nell’ampiezza della rassegna musicale soltanto; vi è un vantaggio oggettivo la cui ragione fondamentale consiste nel passare del tempo. «Il tempo è galantuomo», si suol dire, e tutte le opere umane ben fatte, non solo quelle musicali, ci consentono di verificare la verità profonda di questa affermazione. Nel caso di Petrassi si può parlare di una lenta e positiva modificazione del modo di ascoltare la sua musica. Non voglio dire con questo che una volta la si ascoltasse in un modo sbagliato, ma semplicemente che la sua musica sta perdendo a poco a poco l’alone talvolta arduo e un po’ sconcertante della contemporaneità per acquistare quello più sereno e disinvolto della classicità. In una produzione ampia come quella di Petrassi ci sono momenti in cui la ricerca del nuovo e il desiderio di rimettere tutto in discussione si fanno sentire in maniera più acuta. Le opere nate da quel travaglio non potrebbero tuttavia a nessun costo essere definite sperimentali. Pali IX