Per gentile concessione degli Autori e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia si riproduce qui parte di uno studio in corso di pubblicazione negli A tti del Convegno Internazionale di Studi organizzato dall’Istituto di Lettere Musica e Teatro della Fondazione Giorgio Cini: Dram m aturgia presentazioni, e a chi spettava la responsabilità di co­ piarli e diffonderli? 3) se ci si trova in presenza di numerosi disegni di costumi simili per la stessa opera, da quale epoca sono stati utilizzati in modo uniforme nei diversi teatri? 4) in quale misura la concezione parigina di una messa in scena immutabile6 ha influenzato la riproduzione e la distribuzione dei disegni di costumi in Italia? 5) essendosi ritrovati dei figurini per il Macbeth In una collezione parigina, si possono rintracciare altri figurini italiani a Parigi e dimostrare così l’influenza dei proce­ dimenti teatrali italiani sugli allestimenti di opere italiane in Francia, e infine 6) sapendo che Verdi era particolarmente attento all’e­ sattezza storica dei figurini del Macbeth7 — e che ap­ provò quelli che furono scelti per la prima rappresenta­ zione di quest’opera — in quale misura tutti i figurini scoperti successivamente rappresentano le idee del compositore8? Per rispondere a queste domande, occorrerebbe ef­ fettuare ricerche in numerose biblioteche ed archivi, impresa necessariamente assai lunga. Tuttavia i primi risultati dei nostri lavori ci permettono già di rilevare l’esistenza di una vasta documentazione — per la maggior parte inesplorata — custodita in diverse colle­ zioni pubbliche e private in Italia e in Francia. Abbiamo finora studiato e fotografato figurini di opere di Verdi in sei archivi e biblioteche [...] Delle sei collezioni studiate, due si trovano a Parigi e quattro in Italia. Le collezioni parigine sono conservate alla Bibliothèque de l’Opéra e al Départements des Arts du Spectacle della Bibliothè­ que Nationale [Collection Rondel] precedentemente ricordata. Le collezioni italiane sono l’Archivio Storico del Teatro Regio a Parma, due collezioni milanesi — il Museo Teatrale alla Scala e la Collezione Bertarelli nel­ la Biblioteca T rivulziana — e ia torinese Collezione Cellini9 [...] Prima di intraprendere una breve descrizione del contenuto di ciascuna collezione, e uno studio com­ parativo delle fonti per ciascuna opera, sarà utile illu­ strare le diverse tecniche utilizzate per rappresentare i costumi. Esse si dividono in quattro categorie: 1) disegni colorati ad acquerello, ad esempio nella car­ tella della Giovanna d ’Arco a Parma; 2) schizzi, non colorati, a matita od a inchiostro o a entrambi, per esempio nella cartella de / Masnadieri m usicale e disposizioni sceniche d i G iuseppe Verdi Venezia 1979. UN ELEMENTO INESPLORATO DELLA MESSA IN SCENA DEL XIX SECOLO: I FIGURINI ITALIANI DELLE OPERE DI VERDI1 [...] Nel novembre 1977, nel corso del V Congresso Internazionale di Studi Verdiani a Danville, Kentucky, due conferenze trattarono la messa in scena del Macbeth. L’una di Marcello Conati2, ricostruiva diversi aspetti della messa In scena originale di quest’opera (Firenze, 1847) sulla base di vari documenti (lettere, cronache ecc.). L’altra di Robert Cohen3 rivelava l’esi­ stenza di diversi documenti iconografici riguardanti, con l’eccezione di uno, fonti francesi per la prima del Macbeth a Parigi nel 1865; l’eccezione consisteva in una serie di figurini di origine italiana, conservati nel Fonds Rondel del Départementslles Arts du Spectacle della Bibliothèque Nationale4. Questa serie è costituita da 23 disegni di costumi su 14 tavole5. Mentre la datazione di questi figurini, lo studio della loro origine specifica, così come il loro significato furono trattati da Robert Cohen a Danville, l’esistenza di un gruppo così affascinante di disegni di costumi ci porta a sollevare una serie di domande, cioè: 1) i figurini del Macbeth costituiscono dei documenti di archivio eccezionali, o semplicemente una delle nume­ rose fonti italiane consimili? 2) nel secondo caso, quanti documenti di questo gene­ re esistono per le opere di Verdi, quanti tra essi rappre­ sentano i costumi originali che risalgono alle prime rap­ 7