FUNZIONI ECONOMICHE, SVILUPPO URBANO E TIRANNIA DELLA CITTA'
                            di Tomaso Pompili *
1. Introduzione: la dimensione delle città
      All'inizio degli anni '70, Richardson (1972) tirava le scettiche conclusioni del dibattito sulla dimensione urbana ottima (1). Nel frattempo si sono resi evidenti fenomeni generalizzati di declino urbano e soprattutto metropolitano (2), e van den Berg et al. (1983) hanno presentato un modello descrittivo del fenomeno, sotto il nome di ciclo di vita urbano; una serie di studi recenti ha quindi avuto come obiettivo l'identificazione dei determinanti del ciclo (3). L'attenzione si è concentrata sul legame fra innovazione, informazione e città, messo in evidenza da Gottmann (1970) e sostanziabile con i contributi più generali di Schumpeter (1971) e Thorngren (1970).
      L'innovazione è il motore del ciclo anche urbano perché essa è sì fatta da individui e non da città, ma questi sono localizzati sul territorio, che a sua volta interagisce con il sistema produttivo, come hanno scritto Costa e Canestrelli (1983, p. 9).
      Di recente, sono stati presentati da Camagni e altri (4) alcuni modelli integrabili fra loro sui meccanismi sottostanti la dinamica urbana. In tali lavori si enunciano le seguenti idee di base:
- l'innovazione, creando occasioni di profitto, modella i cicli di investimento e reddito e quindi la dinamica territoriale della popolazione e dell'occupazione;
* Istituto di economia politica, Università Bocconi, Milano