queste si manifestano solo a livello regionale e non a livello nazionale, allora ne deriva come corollario che le uniche realtà governabili sono quelle che operano in presenza di omogeneità delle preferenze, ovvero le realtà regionali. 5. Conclusioni Sarebbe certamente errato affermare che la nostra rilettura di taluni contributi della moderna teoria del benessere porti alla conclusione che, sul piano normativo, i governi locali sono gli unici legittimati ad esistere e ad operare. Invero le conclusioni da noi via via raggiunte si basano tutte sull’assunto che le realtà locali presentino elementi di omogeneità più spiccati di quanto si verifichi a livello nazionale. E questo è un elemento certamente controverso come molti altri. Ammesso che, se esiste l’omogeneità, è possibile la governabilità in senso pieno, per quale motivo i cittadini che risiedono aH’intemo di una certa area presentano elementi di affinità nelle loro funzioni di utilità? La risposta a questo quesito può essere a nostro avviso duplice, riflettendo in tal senso due diversi modi di concepire i rapporti tra cittadini ed area di residenza. Secondo un primo approccio, che definiremmo «dinamico», potremmo affermare che l’omogeneità rappresenta il risultato del progressivo «stratificarsi» di cittadini che scelgono la propria residenza sulla base delle affinità che li legano a chi già risiede in una certa giurisdizione. Secondo un approccio alternativo, che quasi per contrasto definiremmo «statico», potremmo invece asserire che l’omogeneità deriva dal fatto che 1’esistenza di uno storico legame tra le popolazioni e l’area in cui risiedono porta ad un progressivo allineamento nella percezione e nella valutazione dei problemi, delle priorità, dei benefici che si possono trarre da determinati interventi. In astratto non esistono motivi «economici» per sostenere la maggior validità, in senso relativo o assoluto, di una delle due ipotesi. Sul piano etico crediamo però che le stesse sottintendano due diversi atteggiamenti culturali nei confronti del problema del decentramento, certamente non neutrali rispetto alla linea seguita nello sviluppo di una 83