4. L’approccio redistributivo Gli studi più recenti sull’espansione della spesa pubblica hanno sottolineato particolarmente il ruolo redistributivo che essa ha assunto; la crescita della spesa risponderebbe pertanto agli interessi delle classi meno abbienti, cui un sistema democratico riserva un ruolo rilevante grazie al loro peso elettorale. I modelli proposti in questo campo si richiamano alla teoria di Tocqueville sulla crescita della spesa in democrazia (Meitzer e Richard, 1981 e 1983). In sintesi, in un sistema con bilancio in pareggio, imposte proporzionali o progressive, spesa che beneficia tutti in modo eguale o che beneficia particolarmente i meno abbienti, più si ha un basso reddito e più si ha interesse alla crescita della spesa. Una particolare spinta in questo senso viene da quei gruppi che, come i disoccupati, i pensionati, ecc., si aspettano gran parte del loro reddito dalla spesa pubblica. Più sono numerosi i soggetti che si attendono maggiori vantaggi dalla redistribuzione che dalla produzione, più la spesa crescerà, con i limiti imposti dalle possibili vendette del mercato rispetto ad una presenza eccessivamente pervasiva del settore pubblico. Nel caso della spesa collettiva per trasporti urbani, le finalità redistributive dovrebbero indurre gli elettori a richiedere incrementi di spesa là dove il reddito è più basso, poiché il carico tributario necessario a finanziare la spesa graverà presumibilmente soprattutto fuori dell’area in questione. Per motivi analoghi si dovrebbe spendere di più dove più numerosi sono i disoccupati, i pensionati, ecc., in rapporto alla popolazione. Molti di questi aspetti vengono catturati per il nostro paese semplicemente con l’uso di dummies territoriali. La stima di questo modello (tab. 3) dà risultati statisticamente molto modesti. Anche l’inclusione di dummies territoriali descrittive dell’azione redistributiva della finanza pubblica, nonché di variabili relative ai livelli di occupazione (un altro possibile referente degli interventi redistributivi) nel modello di domanda considerato nel paragrafo precedente, non ne modifica sostanzialmente i risultati. La presenza di alcune connotazioni redistributive, in particolare nel rapporto tra Nord e altre circoscrizioni, trova conferma solo nel 493