Pulsano) la cui funzione, come indica il ridotto numero di posti di lavoro rispetto agli abitanti, è soprattutto residenziale. Per alcuni aspetti analoga a quella di Taranto è la configurazione che è venuta assumendo l’area di Cagliari la cui espansione, anche in questo caso essenzialmente residenziale, impedita a ovest dalle strutture portuali e dalle particolari condizioni della costa, si è rivolta a est sui territori del comune di Quartu S. Elena, centro ormai conurbato con il capoluogo. Decisamente più accentrata, anche per la difficile orografia, è l’area di Messina, i cui confini, includenti i piccoli comuni di Villafranca Tirrena a nord e Scaletta Zanclea a sud, sono rimasti invariati dal ’71 a oggi, ma la cui area d’integrazione, non tanto residenziale quanto produttiva e funzionale, sembra piuttosto quella di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto. Vi è infine il gruppo, più numeroso, delle 8 aree, o comuni urbani minori, la cui dimensione demografica è compresa fra 200 mila abitanti e la soglia minima convenzionale di 100 mila abitanti. Seppure anche in questo caso si riscontrino notevoli differenze tra le singole aree, è tuttavia possibile individuare in termini molte aggregati una duplice tipologia. Alla prima tipologia appartengono quattro aree la cui crescita ha manifestato significative tendenze diffusive se non addirittura policentriche: si tratta dell’area medio-adriatica, addirittura priva di una vera e propria città centrale, che si è venuta costituendo nel corso degli anni ’70 in virtù dello sviluppo di attività industriali, di piccola e piccolissima dimensione, nei comuni costieri fra loro contigui della provincia di Teramo e che, sia per la presenza di due comuni della provincia marchigiana di Ascoli Piceno sia per i caratteri del suo sviluppo, potrebbe più propriamente essere considerata parte della direttrice adriatica centrosettentrionale; dell’area di Lecce, anch’essa di nuova formazione, che include, oltre al capoluogo, altri 8 comuni minori, molti dei quali caratterizzati da funzioni residenziali; dell’area di Cosenza, che includeva al 1971 solo il comune centrale e che si è estesa ad altri 5 comuni contigui; dell’area di Siracusa, infine, anch’essa caratterizzata da estensioni recenti a ovest della città centrale e a sud del polo chimico di Priolo. Per le altre quattro città che costituiscono la seconda tipologia, viceversa, risulta difficile riscontrare, anche per la notevole ampiezza di al- 98