INTRODUZIONE di Maurizio Bielli e Aura Reggiani Le scienze regionali, dalle origini ad oggi, hanno sempre focalizzato l'attenzione sull'analisi dei sistemi spaziali nei vari settori dell'attività umana: la produzione, la residenza, i trasporti, i servizi. In particolare negli ultimi anni si è riscontrato un interesse sempre crescente verso l'analisi dei sistemi spaziali con riferimento alle decisioni ed ai processi sottostanti: da ciò il progressivo affermarsi di lavori interdisciplinari (in particolare, tra economia, geografia, scienze regionali, fisica, psicologia e teoria delle decisioni) in cui lo spazio assume il ruolo di elemento unificante teorico operativo. È importante sottolineare come gli approcci internazionali più recenti all'analisi spaziale tendano ad indagare più concretamente i sistemi reali: analizzano pertanto il livello disaggregato piuttosto che quello aggregato, l'aspetto incerto e probabilistico di un sistema piuttosto che quello deterministico, la dinamica dei processi piuttosto che la loro stazionarietà, la complessità delle interazioni tra sottosistemi piuttosto che la semplicità, il disequilibrio piuttosto che l'equilibrio. Più specificatamente gli ultimi sviluppi delle scienze regionali sono stati caratterizzati da un forte orientamento quantitativo e modellistico (si veda Boyce et al, 1991)1 adottando ad esempio le seguenti metodologie: l'analisi spaziale di autocorrelazione, l'econometria spaziale, i modelli input-output, l'analisi multicriteri, i modelli entropici, i modelli di interazione spaziale, l'analisi di scelta discreta, l'analisi dinamica non-lineare. Ne derivano queste nuove direzioni di ricerca per l'analisi spaziale: a. analisi dei sistemi spaziali a livello macro (ad es., attraverso l'approfondimento dei modelli di interazione spaziale, della teoria dell'entropia); b. analisi dei sistemi spaziali a livello micro (ad es., attraverso i mo- 7