a domande fondamentali quali: perché solo qui? Perché non prima? Al contrario l'osservazione dell'andamento temporale dei vantaggi lo-. calizzativi, nonché dei legami esterni all'economia locale può condurre a nostro avviso a interpretazioni più solide. Non è nostro obiettivo discutere in questo lavoro dell'ultima dimensione del problema dello sviluppo regionale, i rapporti fra «milieu» e ambiente esterno; vogliamo invece qui approfondire le relazioni fra le prime due dimensioni, quella della creatività locale e delle condizioni oggettive che ne consentono il dispiegamento. 1. Un approccio dinamico interregionale I rischi, come abbiamo detto, delle analisi sui fattori di successo/crisi delle diverse aree territoriali, siano esse le grandi aree «centrali» o le economie «periferiche», possono essere riassunti nei seguenti: - localismo e frammentazione dell'interpretazione, come se ogni unità territoriale vivesse in astratto, in uno «spazio senza spazio» (di relazioni esterne) e in un «tempo senza tempo» (in cui ogni fenomeno si può ripetere continuamente senza generare retroazioni di sorta); per una via completamente opposta si potrebbe giungere paradossalmente alla stessa empasse dell'economia neoclassica (statica e a-spaziale); - strutturalismo statico e approccio solo estrapolativo allorché si tratti di effettuare proiezioni o analisi diacroniche (ancora solo poco più di dieci anni fa si credeva alle possibilità di cumulatività perpetua dei fenomeni spaziali); e infine - semplice descrittivismo ex post dei fenomeni spaziali. Al contrario, un approccio che sappia legare strettamente quelli che abbiamo definito come elementi «soggettivi» e «oggettivi» dello sviluppo locale potrebbe almeno in parte superare questi limiti, nella misura in cui e proprio in quanto esso sarebbe in grado di presentarsi con le seguenti caratteristiche: a. di essere un modello interpretativo di equilibrio spaziale generale, che prende in considerazione l'interdipendenza generale dei fenomeni economici sul territorio e la competizione diretta fra le diverse regioni. Tale interdipendenza, fondamentale ai fini interpretativi, si manifesta ai tre livelli: - microeconomico, come competizione fra imprese diversamente localizzate, 223