lizzare, attraverso la teoria del caos, comportamenti casuali e complessi che possono emergere nei sistemi spaziali. Accanto a questi lavori teorici si collocano due contributi volti ad approfondire l'utilizzo dei dati. Arbia sviluppa due tra i problemi fondamentali che sorgono nell'interpretazione dei risultati di regressioni basate su serie spaziali, ovvero il problema dell'individuazione di legami di causalità tra variabili economiche e il problema della connessione tra stime basate su serie temporali e stime basate su serie spaziali. Nell'ambito di una ricerca relativa alla domanda di abitazione in termini disaggregati per tipo di alloggio nella Regione Veneto, Griguo-lo, Mazzanti, Toniolo e Crivellato sviluppano un'analisi canonica, seguita da un'accurata procedura di valutazione, per filtrare le informazioni relative alla soddisfazione residenziale; essi adottano quindi un modello logit per spiegare la soddisfazione per l'alloggio secondo due scadenze temporali. Si ricorda qui l'utilizzo del modello logit, formalmente equivalente (in termini aggregati) al modello di interazione spaziale, per interpretare le variabili più significative atte a spiegare l'insoddisfazione residenziale. I contributi relativi alla prima parte del volume offrono senza dubbio integrazioni e collegamenti reciproci, sia dal punto di vista teorico che empirico anche perché il modello di interazione spaziale e l'equivalente modello logit, nella loro versione logaritmica, si riducono alla forma di una regressione. La seconda parte del volume affronta problemi di valutazione e regionalizzazione dello spazio. Bertuglia, Rabino e Tadei focalizzano il loro lavoro sulla valutazione delle azioni in campo urbano e quindi sull'utilizzo degli strumenti relativi, quali l'analisi multicriteri e gli indicatori di performance, alla luce di un contesto caratterizzato dall'impiego di modelli matematici. Montagnana, Prizzon, Roscelli e Zorzi, a partire dalla necessità di definire strumenti atti ad indagare decisioni complesse, propongono l'utilizzo e la sperimentazione del metodo AHP (Analytic Hierarchy Process) con riferimento ad un progetto di riqualificazione urbana nell'area torinese. Seguono due lavori volti ad esaminare alcuni metodi di identificazione dei sistemi metropolitani. II primo, di Scandurra, Goffredo e Macchi consiste nell'individuazione di un subsistema fortemente gerarchizzato attorno a Roma, a cui successivamente viene applicato un metodo di aggregazione dei centri basato sulla massimizzazione dei flussi interni. 9