compatto di Milano arrivava alla cerchia dei navigli, mentre le sue propaggini si spingevano fino ai bastioni, fuori c'erano solo dei casolari sparsi, il lazzaretto a porta Venezia e dei nuclei lungo le direttrici fuori porta Ticinese e porta Volta. Aumentando la dimensione si riesce a tralasciare la digitalizzazione della rete viaria minore, ma resta lo stesso la maglia principale e il problema di distinguere i cortili e i confini dell'edificato. La dimensione frattale calcolata 1.66. Passiamo poi direttamente alla Milano attuale, della quale è difficile determinare i limiti. Digitalizzando una carta del 1980 che riporta i confini dell'urbanizzato non è più rilevabile la maglia stradale, se non qualche tratto autostradale con fascia di rispetto, ma i suoi confini amministrativi non corrispondono a quelli naturali. Milano ha occupato quasi interamente l'area allo interno dei suoi confini e lungo alcune direttrici l'edificato continua senza interruzione nei comuni circostanti. Considerando solo l'urbanizzato entro i confini comunali la dimensione frattale è 1.80. Per rendere coerente la perimetrazione con quella dei due casi precedenti occorre digitalizzare una zona più estesa, comprendente anche comuni della provincia (fig. 16). Il problema sta nel decidere dove fermarsi: a sud di Milano è facile individuare una zona dove la densità diminuisce in modo tale da stabilire un limite per la zona di gravitazione della città, ma verso nord è più difficile determinare nello stesso modo una divisione. Il confine è scelto, per ora, in modo soggettivo, ci riserviamo di approfondire in seguito la questione. Il D ottenuto con il confine scelto è 1.74. Genova è invece stata analizzata digitalizzando tre riproduzioni omogenee, tratte da un testo sulla città (Poleggi e Cervini, 1981), che appunto ne riportano le fasi di crescita. Questo ha ridotto i problemi di leggibilità e di fedeltà delle mappe, lasciando aperto solo quello di includere o meno tutte le sedi stradali. L’unica pianta riferita a Firenze serve principalmente come paragone storico. I valori riportati nella tab. 1 consentono qualche prima considerazione sul valore e il significato del calcolo della dimensione frattale. In essa sono riportati, oltre ai valori di D, anche quelli di R2: D è calcolato come coefficiente angolare della retta ottenuta con una regressione bilogaritmica; R2 indica quanto i punti si ap-