sfera dei paesaggi umani, dove si pongono questioni di ordine qualitativo, si tende a rinunciare in partenza a ogni pretesa di obiettività. Ciò è legittimo solo in parte. Infatti, se da un lato bisogna convenire che il giudizio sulla gravità di un’interferenza riveste caratteri inevitabili di soggettività, è altrettanto vero che ogni interferenza può essere descritta e classificata con precisione ed obiettività, per lo meno con un livello di precisione che consenta di verificare che: per ciascuna classe definita non siano state omesse situazioni analoghe; una situazione non sia stata attribuita erroneamente ad una classe piuttosto che ad un’altra. A parziale sostegno della tesi opposta, che sottolinea la importanza dei caratteri di soggettività di valutazioni di tipo qualitativo, ammetteremo tuttavia che, per quanta precisione si possa dedicare alla individuazione delle classi e alla descrizione delle situazioni, permarranno situazioni di incertezza e sfumature, per le quali una certa imprecisione (non necessariamente di natura soggettiva) dovrà essere ammessa. È al tener conto di tali forme di incertezze che si indirizzano i metodi di comparazione multicriteri di aiuto alle decisioni basati sulla relazione di sur-classamento. Tali incertezze e le conseguenti incoerenze che si determinano sono l’oggetto principale del Leaming Process che tali metodi di aiuto alle decisioni intendono supportare. Esse rappresentano il campo attorno al quale si presume possa svilupparsi la negoziazione, alla ricerca di un «compromesso ottimale» (Jacquet-Lagreze, 1984). Nell’esempio che viene riportato nel capitolo successivo, il requisito della replicabilità è stato ricercato attraverso: la riduzione della complessità dell’insieme delle risorse esaminate; la descrizione delle forme di impatto determinate dall’opera; la conseguente classificazione e selezione delle «situazioni di impatto» ristrette a tutte e solo quelle effettivamente determinate dall’opera. Tale ricerca di essenzialità nella individuazione delle «situazioni di impatto» ha favorito lo sviluppo di un processo oscillante, in cui l’insieme dei criteri di impatto, sottoposto a continua verifica, si allargava e si restringeva come il mantice di una fisarmonica, fino a convergere su un elenco di risorse estremamente ristretto, attento solo a quelle effettivamente sottoposte a rischi di impatto. Questo processo di selezione, al quale è stato necessario e possibile dedicare un tempo abbastanza lungo, ha permesso di fare emergere un nuovo tipo di attenzione, spesso assente o poco considerato negli esercizi di valutazione: quello delle forme d’uso. 156