e cioè i dati Tagliacarne sul prodotto interno netto delle regioni al costo dei fattori per il periodo 1951-1970 (Tagliacarne, 1973), e i dati Istat/Svimez3 sul prodotto interno lordo delle regioni ai prezzi di mercato, per il periodo 1970-1991. Le due serie possono essere raccordate utilizzando il dato fornito da entrambe per il 1970, ciò che consente di valutare l’effetto del passaggio da una serie all’altra sul valore dell’indice di Theil. Ritenendo che le distorsioni così introdotte non compromettessero i risultati dell’analisi, si è quindi proceduto a calcolare l’indice di Theil secondo le formule (1) - (5), per l’intero periodo considerato.
3.2  L’evoluzione degli squilibri regionali
    I     risultati del calcolo dell’indice di Theil e della sua scomposizione nelle due componenti inter-ripartizionale e intra-ripartizionale si trovano riportati nella fig. 2 e nella tab. 5.
    L’esame della fig. 2 consente di verificare l’andamento crescente dell’indice di concentrazione totale di Theil (Trar) nel periodo 1953-1960. A partire dal 1960 inizia una fase di diminuzione della disuguaglianza regionale, che prosegue ininterrottamente fino al 1970. Si passa, quindi, alla serie dei dati Istat, ciò che provoca un abbassamento dell’indice di Theil in corrispondenza del 1970 (da 3,70 a 3,28). Si può notare, tuttavia, che l’indice continua a diminuire fino al 1975.
    Proseguendo nell’esame della fig. 2, si rileva che la tendenza alla diminuzione della disuguaglianza regionale si arresta nel 1975. Si possono individuare due cicli abbastanza definiti di crescita e diminuzione della concentrazione, il primo tra il 1975 e il 1983, il secondo a partire dal 1983 e non ancora completato in corrispondenza dell’ultimo anno disponibile, il 1991. Negli ultimi 16 anni, pertanto, non si nota alcun movimento di lungo periodo verso la diminuzione o l’aumento dell’indice, bensì alcune oscillazioni intorno al valore medio che risulta pari a 3,10, e cioè maggiore del livello che in media la concentrazione aveva raggiunto tra il 1971 e il 1975 (2,88).
    Possiamo concludere che, dopo una fase iniziale di crescita, la concentrazione del prodotto interno tra le regioni italiane conosce una lunga fase di diminuzione e raggiunge nel quinquennio 1971-1975 il suo valore minimo, dopo di che tende a stabilizzarsi con alcune fluttuazioni di medio periodo.
    Nella fig. 2 e nella tab. 5 si trova riportata anche la componente inter-ripartizionale dell’indice di Theil. La scomposizione è stata effettuata per tre raggruppamenti alternativi delle regioni in ripartizioni, che corrispondono ai riferimenti più frequenti delle analisi sulle componenti territoriali dello sviluppo economico italiano: nord-ovest/nord-est e centro/sud (Nnecs), nord/centro/sud (Ncs), nord e centro/sud (Ns)
    II     fatto che si considerino simultaneamente i tre raggruppamenti alternativi dipende dalla convinzione, maturata in chi scrive, che i processi di diffu-
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