d'attrice, per qualche particolare a colori d'una gonna o d'un carretto. Sino a che si arriva al duello di Alfio e Turiddu, che nel melodramma dura pochi minuti e si svolge opportunamente dietro le quinte; e qui il cattivo gusto cinematografico di Carmine Gallone non poteva mancare al compito di farci assistere a un interminabile « duello al sole » tra i fichidindia, con giochi di coltellate che, nella edizione « a tre dimensioni » del film, faranno rabbrividire tutta la platea. Dopo tanto sfoggio, cosa conta il veristico grido finale? A meno che qualcuno non se lo voglia ripetere per conto suo: « Hanno ammazzato Cavalleria rusticana! ». Beniamino Del Fabbro (.Melodramma - 20-4-1954) TRAMONTO DEI RICORDI Il film di Carmine Gallone lascia chiaramente intravvedere la crisi che travaglia oggi la Giovanni Ricordi e C. e il suo distacco dalle ragioni della nostra epoca e dagli sviluppi della musica italiana. Vale la pena di soffermarsi un poco su Casa Ricordi, il film prodotto dalla casa editrice omonima nel centocinquantesimo anniversario della sua fondazione. E' un fatto che il nome dei Ricordi è legato indissolubilmente alla miglior musica italiana dell'Ottocento, e che senza lo straordinario intuito affaristico e artistico di Giovanni prima, di Tito poi e di Giulio infine, molti dei grossi nomi avrebbero forse tardato a farsi conoscere o patito chissà come per spuntare all'orizzonte. La materia, dunque, era delle migliori per celebrare un grande editore, e nello stesso tempo vedere, attraverso il prisma dell'industriale che però ha un vivo amore per le cose della sua industria, il crearsi e il trionfare dei Donizetti, dei Verdi, dei Puccini, cioè della nostra tradizione melodrammatica. Poteva insomma essere l'occasione buona per dimostrare come un'editoria intelligente, articolata con sensibilità nelle cose della cultura contemporanea, sia pur sempre (si tratti di letteratura o di musica) un fattore preminente, importantissimo nello sviluppo culturale di un popolo. Invece il risultato è stato dei più sconfortanti. Direi quasi che attraverso questo film è chiaramente intravvedibile la sostanza della crisi che travaglia oggi la Giovanni Ricordi e C. (non esistono più eredi Ricordi e la ditta s'è perciò allungata con 1'« e C. »): il suo distacco dalle ragioni e dagli sviluppi della vita musicale italiana, il suo credere ancora che dopo il teatro verista in 31