Indicatori per la valutazione dell’innovazione nei sistemi locali sviluppo dell’innovazione, non ha ridimensionato il ruolo centrale della ricerca scientifica di base, anche all’interno dei sistemi locali d’innovazione. Gli effetti di tale attività di ricerca costituiscono delle entità intangibili. Ciò che può essere misurato direttamente sono le varie espress1oni, manifestazioni e emhodz'mmts della conoscenza innovativa maturata, uali il numero ipubblicazioni scientifiche di testi Lspecialistici o di tonfl_rwre_proreezl ingi. zo delle pubbli cazioni scientifiche nell’analisi quantitativa ha origine con il lavoro di Eugene Garfield, che per pr1mo ha proposto il Srieme Citation Index nel 1950, come uno strumento per aumentare la possibilità dei ricercatori di attingere sistematicamente alla conoscenza scientifica (Garfield 1955). Garfield per primo intuì la possibilità di valutare la qualità della produzione scientifica in termini di citazioni ricevute. L’introduzione m ambito istituzionale degli indicatori bibliome- trici per la valutazione della quan ntità e quahtà de ll’ output tscientifico risale alla ubblicazione del primo rapporto Srieme am! Engiaem'ng Indi/alari della National Science Foundation nel 1972. Le tecniche di valutazione basate sull’analisi della produzione della letteratura scientifica sono oggi ampiamente utihzzate all’interno di università e centri pubblici di ricerca. L’approccio sistematico proposto da Narin e Ohvastro (1994) per l’applicazione degli indicatori bibliometrici identifica tre distinte prospettive di anahsi: misurazione dei volumi di attività attraverso il conteggio delle pubblicazioni, misurazione dell’impatto attraverso le citazioni ricevute dalle pub bhcaz zio ni e misurazione del gr rado di networking tramite l’analisi congiunta di citazioni e [o-aat/yorybz'fzx. L’analisi bibliometrica delle pubblicazioni costituisce una meto— dologia di Valutazione non ancora adottata dalle statistiche sull’in- novazione dell’ Unione Euro ea. Le motivazioni alla base di tale scelta derivano da alcune caratteristiche delle fonti di dati necessarie per l’analisi. Un primo ostacolo e costituito dal fatto che tali banche dati sono gestite da imprese private e non da uffici governativi, come nel caso dei brevetti. Inoltre la metodologia di ricerca e attribuzione geografica delle pubblicazioni apparse su riviste interi nazionali presenta difficoltà metodologiche non com pati ih con il livello di standardizzazione delle procedure richiesto dagli uffici statistici naziona 99