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RELAZIONE
SULLA
GESTIONE
RICERCA E
INNOVAZIONE
   ■  Nuovo motore S30 F1C 3,0 litri TC Bifuel (metano/benzina). L’abbinamento della tecnologia del motore a metano stechiometrico ad accensione comandata con la sovralimentazione ed il concetto di bifuel con funzionamento a benzina come recovery in caso di difficile reperimento di^ un distributore di metano, ha permesso di mettere in produzione il nuovo motore S30 (F1C) 3,0 litri 4 cilindri 16 valvole Turbo Bifuel (metano/benzina). L’attuale motore a metano è stato ottimizzato sia per ottenere prestazioni analoghe ad alcune versioni Diesel (100 Kw e coppia massima di 350 Nm da 1500 giri/minuto) sia per realizzare minori consumi ed emissioni soprattutto di NOx e C02.
     Il motore S30 Bifuel Turbo non solo ha eliminato i gap che separavano i motori Heavy Duty CNG dagli analoghi motori Heavy Duty Diesel (prestazioni ed affidabilità), ma ha anche dimostrato un netto vantaggio in termini di emissioni senza incrementi sostanziali di costo ed in termini di costi di esercizio (-30% -r -40%) verificati su percorsi reali rispetto ad un equivalente Diesel. Le attività di applicazione svolte dal C.R.F. (Orbassano e Foggia) nel 2009 hanno permesso gli awii produttivi delle versioni del motore S30 Bifuel Turbo per Ducato e Daily, ma hanno anche contribuito a rendere il motore già compatibile con l’uso di biometano ed alla sua facile predisposizione per l'utilizzo di miscele metano/idrogeno (fino al 30% in volume di idrogeno) per un successivo avvio di flotte pilota già in fase di definizione sul territorio italiano.
   ■  La prima flotta italiana di vetture alimentate a miscela metano/idrogeno. L’utilizzo delle miscele metano/idrogeno rappresenta una soluzione ponte verso l’idrogeno. Attraverso le tecnologie sviluppate su larga scala per le applicazioni metano, permette di ridurre in maniera significativa le emissioni di CO e di idrocarburi, monossido di carbonio e ossidi di azoto. Nel corso del 2009 è stata portata a termine I attività di sviluppo per la realizzazione della fiotta sperimentale per la Regione Lombardia, costituita da 20 vetture Fiat Panda (su base Naturai Power) alimentate con una miscela composta da 30% di idrogeno e 70% di metano in volume. Grazie ad un sistema dedicato di acquisizione dati a bordo di ogni vettura, verranno raccolti, nel corso della sperimentazione, tutti i dati necessari al monitoraggio del corretto funzionamento delle vetture stesse e alla determinazione dei consumi e della C02.
     Sempre nell’ambito della ricerca sulle miscele metano/idrogeno è stato sviluppato anche un Hydromethane EcoDaily nell’ambito di un programma sperimentale con l’autostrada Modena-Brennero. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo verso la mobilità sostenibile, in quanto l’idrogeno utilizzato per la miscela è prodotto dal surplus energetico di una centrale idroelettrica.
   Tecnologia Avanzata per la Mobilità e la Sicurezza
   L’obiettivo principale è quello di garantire al Gruppo Fiat le competenze tecnologiche relative ai sistemi secondari, all’elettronica, alla telematica, ai sistemi di sicurezza
   preventiva necessarie per migliorare la mobilità in termini di sicurezza, eco-compatibilità e fruibilità del veicolo. Alcuni dei principali risultati ottenuti nel 2009 sono:
   ■   Sistemi di sicurezza attiva/passiva integrati con tecnologie di infomobilità. Una delle attuali sfide della mobilità è l’estensione temporale e spaziale della sicurezza di guida attraverso l’utilizzo delle tecnologie di comunicazione wireless Vehicle to Vehicle e Vehicle to Infrastructure. La Commissione Europea considera infatti la sicurezza stradale e l’efficienza del traffico problemi di grande rilevanza e per questa ragione ha deciso di supportare in modo consistente alcuni progetti di ricerca sullo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni basate sui sistemi cooperativi.
      Tre grandi progetti, SAFESPOT, CVIS e COOPERS e numerosi altri progetti co-finanziati dalla Commissione Europea stanno sviluppando le tecnologie e l’architettura integrata e interoperablle per abilitare un network di scambio di informazioni per un futuro di mobilità sostenibile. Il Centro Ricerche Fiat coordina SAFESPOT il più grande progetto europeo sul tema dei veicoli cooperativi che comprende nella sua partnership 52 aziende di tutta l’Europa. L’obiettivo è lo sviluppo di tecnologie per la creazione di una rete di comunicazione interoperabile fra veicoli e Infrastruttura stradale. Il progetto SAFESPOT, in collaborazione con il Consorzio CarToCar Communication, ha individuato le tecnologie ed i protocolli di comunicazione adeguati a rispondere alle particolari specifiche richieste nelle applicazioni che migliorano la sicurezza stradale.
   ■   ABS Supersteer™ System. Nato da una collaborazione tra New FHolland Innovation di Modena e il Centro Ricerche Fiat, è un sistema specifico per applicazioni agricole che riunisce diversi contenuti innovativi quali: un sistema di frenatura pneumo-idraulico, il controllo ABS sviluppato con particolare attenzione alle condizioni di frenata più critiche per un trattore (ad esempio in condizioni di aderenza asimmetrica), le funzioni tipiche dell’utllizzo su campo (come la frenata di sterzatura elettronica e automatica, Flill FHolder, ecc). Durante la manifestazione Agritechnica 2009, il più importante Salone europeo delle macchine agricole tenutosi ad Flannover, l’ABS Supersteer™ System è stato premiato con la Silver Medal for Innovation.
   ■   Sistemi ausiliari a basso impatto ambientale. Durante il 2009 il Centro Ricerche Fiat ha continuato la sperimentazione su sistemi di climatizzazione innovativi che riducono al minimo l’impatto in termini energetici e ecologici, aumentando al contempo l’efficienza.
      Sul lato consumi, lo Smart Cooling si propone di sviluppare una gestione integrata di tutti i flussi termici con un visibile miglioramento del bilancio energetico globale e una riduzione dei consumi del 5% su ciclo standard di omologazione europeo NEDC (New European Driving Cycle). Nel sistema Smart Cooling il condensatore e l’intercooler tradizionali vengono sostituiti con degli scambiatori ad acqua, posizionati all’interno del vano motore e serviti da un circuito secondario ad acqua e glicole a bassa temperatura (circa 50 °C). Grazie al fatto che sul frontale della vettura è presente un solo fluido, è possibile gestire in maniera attiva la ripartizione della superficie di scambio tra il circuito di raffreddamento motore (a 90 °C) e quello a bassa temperatura.