Introduzione campione, sia in termini assoluti, sia in termini relativi rispetto ad altre procedure valutative effettuate a livello nazionale (ISFOL, 2007, 2008; Lalla, 2005, 2010; AAVV, 2010; Regione Lazio, 2006). La Tabella 1-5 illustra nel dettaglio il campione. La numerosità delle singole celle è stata determinata sovracampionando gli strati con numerosità ridotta, in modo da abbassarne il margine di errore associato. Pertanto, i BAS sono rappresentati nel campione per il 26,5% rispetto al 21,7% di SPE e al 15,3% dell’OI. Invece, i formati italiani sono rappresentati per il 18,0% contro il 26,6% dei formati stranieri. L’errore aggregato per tipologia di azione rimane sul 3,8% e quello per nazionalità dal 2,5 al 4%, mentre nei singoli strati ci si tiene sotto la soglia dell’11%. Al di là dei dettagli, le performance di questo disegno campionario sono del tutto analoghe ai due precedenti. Tabella 1-5: Campione dei formati per tipo di azione e per nazionalità, valori assoluti e percentuali rispetto all’universo. Errori campionari Tipi azione OI BAS SPE % univ. Tot.nazionalità % univ. % univ. Errore nazionalità V.A. % univ. No 428 12,7 302 27,0 483 21,4 1213 18,0 2,6 Sì 194 28,2 227 26,0 59 24,0 480 26,6 3,9 Tot. azione 622 15,3 529 26,5 542 21,7 1693 19,8 2,2 Straniero (nazionalità) Errore azione 3,7 V.A. 3,7 V.A. 3,8 V.A. 2,2 Il campione in Tabella 1-5 è stato ulteriormente ripartito in base alle variabili di riproporzionamento di cui sopra, ovvero in base ad alcune caratteristiche individuali che è bene controllare, soprattutto a fini descrittivi, ma che non condizionano gli esiti dell’inserimento lavorativo al punto da inserirle nel disegno di stratificazione. All’interno di ogni singolo strato abbiamo riproporzionato per tipo fascia d’età (25-, 26-35, 36+) e genere (F-M), in base alle percentuali mostrate in Tabella 1-4.Tenendo conto dell’intero disegno (stratificazione + riproporzionamento), gli strati complessivi sono 28. Concludiamo il paragrafo con qualche considerazione inerente l’efficienza del piano di campionamento, ponendo l’attenzione su alcuni indicatori ricavati dalle statistiche sulla consistenza numerica del campione intervistato e dei non rispondenti. Il tasso di risposta complessivo14 del campione, definito come numero di intervistati sul totale di unità eleggibili e raggiungibili, si attesta sul 47,1%. Come mostra la Tabella 1-6, sono stati contattati 5331 individui (pari al 62,4% dell’universo): il 37,5% dei contatti ha portato l’intervista a buon fine (tasso di efficienza dei contatti), il 9,4% ha rifiutato di sottoporsi all’intervista e il 33,7% non è stato rintracciato in 10 richiami. L’incrocio con i più aggiornati dati anagrafici SILP continua a determinare una consistente riduzione nella percentuale di numeri inesistenti o errati (rispetto all’indagine 2011), mentre la scrematura iniziale per condizione occupazionale dichiarata all’iscrizione del corso è stata meno efficace degli anni passati nel filtrare i contatti non eleggibili. Il tasso di non risposta (numero di rifiuti sul numero di intervistati e di rifiuti) è stabile al 20%, mentre nelle annualità 2011 e 2012 superava il 30% (32,2%nel 2012 e 37,4% nel 2011). Complessivamente, comunque, quasi un intervistato su due conclude positivamente il contatto. con fini valutativi (ISFOL, 2007; Lalla, 2005, 2010), è stata calcolata attraverso la formula di Cochran (1977) con correzione per campionamento da popolazioni finite. La proporzione non nota della popolazione è stata fissata a P=0,5. La stessa formula è stata applicata per determinare la numerosità delle singole celle nella stratificazione. Per ulteriori dettagli sulla formula e sulla teoria del campionamento si veda l’appendice II. Si noti che la dimensione del campione dei formati è praticamente identica a quella della passata indagine. 14 Il tasso di risposta è calcolato al netto dei contatti non eleggibili e dei contatti con numero inesistente o errato. Tale definizione è conforme al Response Rate 2 come definito dall’American Association for Public Opinion Research. 12